La voltura contestuale è la procedura che consente di modificare l’intestazione di un contratto di fornitura contestualmente al cambio di fornitore. Viene modificato il nominativo del soggetto al quale è intestato un contratto di fornitura senza che la fornitura venga interrotta o sospesa. Può essere eseguita soltanto nel caso in cui il contatore associato all’utenza sia già attivo, viceversa occorrerà effettuare dapprima il subentro.
Solitamente, quindi, sono i nuovi proprietari – o i nuovi inquilini – a doversi far carico della voltura luce. Il caso più comune è quello dell’affittuario che, una volta sottoscritto il contratto di locazione, è chiamato a procedere con il cambio di intestazione delle utenze, specie se queste sono ancora a carico del proprietario o del precedente inquilino.
Quello della voltura contestuale costituisce a tutti gli effetti un onere al quale l’inquilino non può sottrarsi, soprattutto se il contratto di affitto prevede delle clausole specifiche.
Qualora l’inquilino non proceda nei tempi previsti all’intestazione delle utenze a proprio carico, il proprietario dell’unità abitativa potrebbe decidere di rescindere il contratto. In aggiunta, l’affittuario rischia anche di dover far fronte a una richiesta di risarcimento per le somme addebitate al vecchio titolare della fornitura durante il periodo di fruizione delle utenze.
Lo stesso vale anche in caso di compravendita: il nuovo proprietario della casa deve farsi carico della voltura delle utenze affinché i costi di fornitura non vengano addebitati al precedente proprietario.
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Sommario
Vediamo dunque come si fa la voltura della luce (sempre intendendo quella contestuale comprensiva quindi di cambio fornitore), così da regolarizzare agevolmente la propria posizione: dovendo inoltrare la richiesta all’azienda che si occupa della fornitura verrebbe da chiedersi di quale azienda si tratti, se della precedente o della subentrante.
È fondamentale sapere che è possibile rivolgersi ad un fornitore diverso per modificare l’intestazione del contatore e le relative nuove bollette.
Nel momento in cui si formalizza la propria richiesta, l’utente deve fornire una serie di informazioni all’azienda alla quale si è rivolto. I dati necessari servono a dimostrare che chi richiede la voltura sia effettivamente domiciliato o residente all’interno dell’abitazione; nello specifico, le informazioni da comunicare al fornitore sono:
Vediamo dunque come si fa la voltura della luce (sempre intendendo quella contestuale comprensiva quindi di cambio fornitore), così da regolarizzare agevolmente la propria posizione: dovendo inoltrare la richiesta all’azienda che si occupa della fornitura verrebbe da chiedersi di quale azienda si tratti, se della precedente o della subentrante.
È fondamentale sapere che è possibile rivolgersi ad un fornitore diverso per modificare l’intestazione del contatore e le relative nuove bollette.
Nel momento in cui si formalizza la propria richiesta, l’utente deve fornire una serie di informazioni all’azienda alla quale si è rivolto. I dati necessari servono a dimostrare che chi richiede la voltura sia effettivamente domiciliato o residente all’interno dell’abitazione; nello specifico, le informazioni da comunicare al fornitore sono:
La voltura comporta degli oneri a carico dell’utente che ha richiesto il cambio di intestazione. I costi non sono fissi, ma dipendono dal tipo di fornitura e da altri fattori.
Per quanto riguarda l’energia elettrica, i clienti del mercato libero fanno fronte agli oneri previsti dal contratto sottoscritto con il fornitore mentre quelli serviti in mercato tutelato, spiega il portale dell’ARERA, dovevano versare un contributo al venditore di 23 euro che, per il 2024 è stato azzerato. Inoltre, non sono previsti oneri amministrativi a favore dei distributori; restano però da mettere in conto eventuali spese di altro tipo come, ad esempio, il deposito cauzionale (previsto dal contratto di altri fornitori ma non da Reset) e l’imposta di bollo.
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