Il frigorifero è uno degli elettrodomestici più comuni tra quelli presenti in casa; svolge una funzione molto importante, poiché permette di conservare cibi ed ingredienti evitando che possano deteriorarsi e andare a male. Al contempo, può determinare un considerevole consumo di energia elettrica, specie se usato in maniera poco attenta, con un impatto significativo sui costi in bolletta.
Come funziona un frigorifero.
I frigoriferi, così come i congelatori (freezer) sono macchine termiche, il cui funzionamento si basa su un principio molto semplice: sottraggono il calore dal vano in cui si conservano gli alimenti e lo disperdono all’esterno. Questo processo prende il nome di ‘ciclo di refrigerazione’, e si sviluppa all’interno di un circuito composto da un compressore, un condensatore e una valvola di espansione, collegati da una serpentina nella quale scorre un refrigerante. Le fasi del ciclo sono:
- compressione; il refrigerante a bassa pressione entra nel compressore. L’aumento della pressione ne provoca il surriscaldamento;
- condensazione; il fluido ad alta pressione attraversa una parte della serpentina, rilasciando parte del calore accumulato per contatto con l’aria esterna, prima di giungere nel condensatore. Qui il refrigerante passa dallo stato gassoso (vapore) a quello liquido, rilasciando altro calore nell’ambiente circostante;
- espansione; quando il refrigerante passa attraverso la valvola di espansione, diminuisce leggermente la propria pressione, acquisendo uno stato misto liquido e vapore;
- evaporazione; è l’ultima fase del ciclo termico, quella in cui il calore viene trasferito al refrigerante, ottenendo così l’effetto di raffreddamento all’interno del vano del frigo. L’evaporatore è dotato di una superficie di scambio termico, che consente al calore di essere trasportato dal refrigerante sotto forma di gas a bassa pressione, poi convogliato nuovamente nel compressore.
Quali sono i fattori che determinano il consumo di energia elettrica di un frigorifero.
Come per altri grandi elettrodomestici, anche i consumi di un frigorifero dipendono da svariati fattori; alcuni di questi sono di natura tecnica, e riguardano le specifiche costruttive e funzionali del macchinario. In particolare, a incidere sul dispendio energetico sono:
- le dimensioni; i frigoriferi più grandi consumano di più, poiché il volume da raffrescare è più ampio;
- la collocazione; se l’elettrodomestico è posto in un ambiente tendenzialmente molto caldo o scarsamente ventilato, tenderà a consumare una maggiore quantità di energia elettrica (perché la serpentina ‘cede’ meno calore all’ambiente esterno in virtù della minor differenza di temperatura);
- il periodo dell’anno; come abbiamo visto in precedenza, parte del processo di refrigerazione dipende anche dallo scambio termico con l’ambiente esterno all’elettrodomestico stesso. Di conseguenza, durante i mesi più caldi dell’anno, quando la temperatura media dell’aria è più alta, il frigo tenderà a consumare più energia per mantenere il medesimo grado di refrigerazione;
- le modalità di utilizzo; quando il frigo viene aperto di frequente, o lasciato aperto più del necessario, il ‘freddo’ all’interno del vano si disperde e il compressore deve consumare più energia per ripristinare la temperatura;
- le impostazioni di temperatura; se si imposta una temperatura troppo bassa, tenendo presente che l’intervallo ottimale è tra i 4° e i 6°, è probabile che il frigorifero consumi più del dovuto;
- l’isolamento; lo sportello del frigo è generalmente ‘isolato’ per mezzo di guarnizioni di gomma che, col tempo, possono deteriorarsi e risultare meno efficaci. Se il vano interno non è debitamente isolato possono verificarsi scambi termici; ciò fa sì che il frigorifero debba consumare una maggiore quantità di energia elettrica per raggiungere e mantenere la temperatura preimpostata.
Quanto consuma un frigorifero.
La normativa europea stabilisce che gli ‘apparati per la refrigerazione’ (frigoriferi e congelatori) destinati alla vendita diretta devono recare l’etichettatura energetica. Si tratta di un contrassegno che riporta una scala di efficienza energetica graduata, in cui ‘A’ è la classe più alta (massima efficienza energetica) e ‘G’ è quella più bassa. La classe a cui appartiene l’elettrodomestico è indicata con un’apposita freccia nera mentre sotto la scala di efficienza viene riportato il dato che corrisponde al consumo annuo di energia elettrica, ovvero il consumo giornaliero moltiplicato per 365 giorni ed espresso in kWh/a.
Come calcolare l’impatto sulla bolletta.
Per avere un’idea di massima di quanto ‘pesa’ in bolletta il consumo dell’energia elettrica per l’alimentazione del frigorifero basta moltiplicare il consumo annuo riportato dall’etichetta energetica per il costo della componente energia applicato dal proprio fornitore.
A tal proposito, proponiamo l’esempio elaborato dall’ENEA*: un apparato “frigocongelatore di libera installazione con sistema di raffrescamento di tipo statico, da 300 litri, di cui 200 per cibi freschi e 100 per cibi congelati”. Ipotizzando un costo unitario dell’energia elettrica pari a 0,28 euro per kWh risulta che un frigo di Classe A, con consumo annuo inferiore o pari a 100 kWh/a, produce un costo in bolletta di circa 28 euro all’anno, ovvero poco più di 2 euro al mese.
Un apparato di Classe B (consumo annuo tra 101 e 124 kWh) contribuisce alla spesa energetica per poco meno di 3 euro al mese in bolletta per un massimo di 34 euro circa su base annuale. Di contro, un frigo di Classe G (la più bassa in termini di efficienza energetica) con un consumo di oltre 300 kWh/a può incidere sulla spesa per l’energia elettrica fino a 84 euro l’anno, ovvero 7 euro al mese.
Come ridurre i consumi: alcuni consigli utili.
Ci sono diversi modi per limitare il consumo di energia elettrica del frigorifero. In primo luogo, occorre scegliere un modello con determinate caratteristiche, ovvero:
- classe di efficienza energetica elevata, meglio se compresa tra A e C;
- dimensioni complessive congruenti con le proprie esigenze; la capacità complessiva di frigo e congelatore devono corrispondere alle effettive necessità del nucleo familiare. In altre parole, il frigo non deve essere né troppo grande né troppo piccolo.
In aggiunta, se possibile, è consigliabile collocare il frigorifero in un punto che garantisca buona ventilazione e non sia esposto, specie d’estate, alla luce solare. In tal modo è possibile limitare il surriscaldamento del compressore e un eccessivo assorbimento di potenza. Per lo stesso motivo, è bene distanziare il frigo dalla parete e, se possibile, non ostruire le aree laterali con altri elettrodomestici o arredi; inoltre, non vanno coperte le griglie e le serpentine che si trovano dietro al frigorifero.
Gli accorgimenti ‘pratici’ per ridurre i consumi, invece, riguardano soprattutto le impostazioni di funzionamento, l’utilizzo quotidiano e la manutenzione; a tal riguardo, è consigliabile:
- impostare una temperatura di raffreddamento compresa tra i 4° e i 6° per il frigorifero e non inferiore ai -18° per il congelatore (ogni grado in meno può far aumentare i consumi tra il 5% e il 10%);
- non aprire troppo spesso i vani o, peggio, lasciarli aperti; ogni qual volta si apre il frigo, la temperatura al suo interno aumenta e il ciclo di refrigerazione impiega più energia per ripristinare i livelli di temperatura prestabiliti;
- non riporre cibi caldi nei vani refrigerati; in tal modo si evita di innalzare la temperatura all’interno del frigo;
- non riempire eccessivamente gli scomparti; un eventuale sovraccarico limita la circolazione dell’aria fredda e rende la refrigerazione meno efficace e più dispendiosa dal punto di vista energetico;
- controllare lo stato delle guarnizioni; come accennato, l’isolamento è un aspetto importante per l’efficienza energetica del frigorifero: guarnizioni logore o contraddistinte da una scarsa tenuta favoriscono la dispersione dell’aria fredda che circola all’interno del frigo;
- sbrinare regolarmente il congelatore; il ghiaccio che si forma sulle pareti del freezer sortisce un effetto isolante. Di conseguenza, il compressore deve impiegare più energia per raggiungere e mantenere la temperatura preimpostata.