Quanto consuma asciugatrice.

L’asciugatrice è un elettrodomestico che serve ad asciugare il bucato precedentemente trattato in lavabiancheria; non è particolarmente diffuso in Italia, in particolare nelle regioni dove – specie nei periodi più caldi dell’anno – le condizioni climatiche consentono di far asciugare il bucato all’aperto, oppure sfruttando locali ben ventilati e con una buona esposizione solare durante il giorno. Le asciugatrici, inoltre, possono contribuire ad aumentare sensibilmente il consumo di energia elettrica; nel nostro approfondimento, vediamo cosa c’è da sapere in merito e quali sono le modalità di utilizzo più efficienti dal punto di vista energetico.

Come funziona un’asciugatrice domestica.

Le asciugatrici domestiche utilizzano differenti tecnologie per implementare un ciclo completo di asciugatura dei capi; in particolare, è possibile distinguere tra:

  • Asciugatrici elettriche; il calore necessario ad asciugare il bucato viene prodotto sfruttando il principio della resistenza elettrica, ossia grazie alla presenza di un elemento riscaldante (resistore) che, una volta attraversato dalla corrente elettrica, si surriscalda e propaga calore. In alternativa, esistono le asciugabiancheria elettriche a pompa di calore, che funzionano in modo simile ai comuni climatizzatori: la corrente elettrica serve ad alimentare le parti diverse parti di un circuito autonomo che assorbe aria fredda dall’esterno, la riscalda tramite una serpentina e la immette nel cestello, dove lo scambio termico elimina l’umidità residua;
  • Asciugatrici a gas; funzionano in modo molto più semplice: l’aria nel cestello viene riscaldata per mezzo di un bruciatore a gas. I modelli che utilizzano tale sistema sono poco diffusi in Italia, poiché devono essere installati in locali che soddisfano requisiti tecnici ben precisi.

 

Le asciugabiancheria elettriche possono inoltre essere a condensazione o a evacuazione, a seconda di come viene raccolta e convogliata l’umidità residua estratta dai capi. Nei modelli a condensazione è presente un tubo di scarico mentre le asciugatrici ad evacuazione utilizzano una vaschetta che va svuotata periodicamente.

I programmi e i livelli di asciugatura: una guida rapida.

L’elettrodomestico implementa il ciclo di asciugatura in base alle impostazioni del programma prescelto, che può essere:

  • A tempo, ossia di durata variabile; è un’opzione che non tiene conto delle caratteristiche dei singoli capi;
  • Automatico; in tal caso, ogni programma rispetta parametri specifici in funzione del tipo di tessuto da trattare. Esistono infatti modelli che consentono di scegliere tra programmi appositi per: capi in cotone, in fibra sintetica, asciugamani, lana o misto lana, piumini e trapunte, capi delicati e camicie.

 

I programmi automatici consentono, solitamente, di selezionare anche il livello di asciugatura desiderato. Generalmente sono tre o quattro, a seconda delle specifiche tecniche di un particolare modello di asciugatrice; il livello ‘base’ è denominato “Pronto stiro” o “Asciutto stiro”, poiché al termine del ciclo di trattamento, i capi risultano ancora leggermente umidi e quindi pronti per la stiratura. L’opzione più ‘aggressiva’, invece, è quasi sempre “Extra asciutto”, in quanto elimina qualsiasi residuo di umidità dalla biancheria; di solito sono disponibili anche livelli intermedi come, ad esempio, l’”Asciutto no stiro” (capi abbastanza asciutti da essere messi su grucce o altri supporti) e l’”Asciutto armadio”, che indica indumenti sufficientemente asciutti per essere riposti in armadio.

Consumo asciugatrice: quali fattori incidono e come fare una stima.

Il consumo energetico di un’asciugatrice domestica dipende dal contributo di diversi fattori:

  • La frequenza di utilizzo dell’elettrodomestico;
  • Il programma e il livello di asciugatura selezionati; cicli particolarmente lunghi e con livelli di asciugatura medio-alti consumano più energia;
  • La tecnologia di funzionamento; i modelli a pompa di calore sono generalmente più efficienti di quelli elettrici;
  • La classe di efficienza energetica dell’asciugatrice.

 

Per quanto riguarda l’ultimo punto, è necessario fare riferimento all’etichetta energetica dove sono riportati i dati relativi ai consumi dell’asciugatrice. In particolare, nella parte bassa è indicato (in kWh) il consumo di energia elettrica all’anno oppure per un dato numero di cicli. I produttori solitamente forniscono anche informazioni aggiuntive, quali il consumo a pieno carico e a mezzo carico per un singolo ciclo standard. Sulla base di tali informazioni, possiamo effettuare una stima di consumi e costi; nello specifico, prendiamo in considerazione una asciugabiancheria di capacità massima pari a 9 kg, di classe energetica A+++ (la più alta) con un consumo ponderato su base annua di 193 kWh e di 1,6 kWh per singolo ciclo a pieno carico.

Dividendo il consumo annuo per quello sul ciclo singolo, si ottiene una media di 10 cicli al mese (120 l’anno), ovvero all’incirca un ciclo ogni tre giorni. Ipotizzando un costo unitario della componente energia pari a 0,30 euro/kWh, si ottiene un costo mensile di poco inferiore a 5 euro che, proiettato su 12 mesi, restituisce una spesa media annua di circa 60 euro.

Come risparmiare energia elettrica quando si usa l’asciugatrice.

L’utilizzo dell’asciugabiancheria può essere ottimizzato, dal punto di vista energetico, mettendo in pratica i consigli forniti dal produttore dell’elettrodomestico; inoltre, ci sono una serie di validi accorgimenti grazie ai quali è possibile ridurre il consumo di energia elettrica della propria asciugatrice:

  • Selezionare il livello corretto di asciugatura, anziché impostare la durata complessiva del singolo ciclo. In tal modo, si riduce il consumo di energia elettrica (in quanto l’elettrodomestico non resta in funzione più del dovuto) e, inoltre, si preserva l’integrità dei capi, dal momento che un’asciugatura troppo aggressiva tende a rovinare i tessuti, in particolare la lana e i delicati;
  • Mettere ad asciugare capi dello stesso tipo, anche se hanno bisogno di ‘gradi’ di asciugatura differenti. Il consiglio è di iniziare con un ciclo a più alto tasso di umidità (tipo il “Pronto stiro”), rimuovere i capi asciutti pronti per la stiratura per poi proseguire impostando un livello superiore per quelli restanti;
  • Rispettare il carico massimo dell’asciugatrice; il consiglio è di non sovraccaricare l’elettrodomestico né di avviare cicli di asciugatura che non siano a pieno carico, così da ottimizzare il consumo di energia elettrica;
  • Trattare solo i capi adatti all’asciugatura meccanica; è sufficiente controllare sull’etichetta la presenza di un’apposita icona (un cerchio inscritto in un quadrato) per verificare se il capo può essere asciugato meccanicamente o meno. In generale, non vanno messi in asciugatrice oggetti con parti in gommapiuma o materiale espanso;
  • Garantire un’adeguata ventilazione dell’ambiente di installazione; è consigliabile posizionare l’asciugatrice in un punto che assicuri una buona circolazione dell’aria, per evitare che l’ambiente si surriscaldi, causando un eccessivo dispendio di energia. Allo scopo, occorre anche assicurarsi che il foro di ventilazione non sia ostruito;
  • Centrifugare i capi prima di metterli in asciugatrice; affinché la macchina funzioni correttamente, è necessario che gli indumenti non presentino un residuo eccessivo di acqua (se gocciolano, ad esempio, vanno strizzati o centrifugati). Un bucato troppo umido costringe l’asciugatrice a lavorare più a lungo, consumando più energia;
  • Tenere puliti i filtri; è buona norma assicurarsi che i filtri siano puliti prima di avviare un nuovo ciclo di asciugatura. Inoltre, si consiglia di approntare una pulizia regolare, seguendo le indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione dell’apparecchio, per rimuovere lanugine, capelli o residui di altro tipo che possono intasare i filtri.
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