I robot aspirapolvere sono una delle più recenti novità nel segmento degli elettrodomestici per la pulizia della casa; si tratta di elettrodomestici di dimensioni compatte, in grado di implementare in maniera autonoma operazioni di pulizia e lavaggio dei pavimenti e, spesso, dei tappeti a pelo corto. Il robot ha una forma rotonda e si muove seguendo pattern di movimento predefiniti o basati sulle rilevazione di sensori, che rappresentano una delle tante prerogative che caratterizzano dispositivi di questo tipo.
A differenza della maggior parte degli aspirapolvere e delle comuni ‘scope elettriche’, i robot sono alimentati da una batteria interna agli ioni di litio; quest’ultima garantisce una certa autonomia ma necessita periodicamente di essere ricaricata. Per questo, vengono venduti assieme ad una stazione di ricarica, che sfrutta un sistema di alimentazione a cavo. Da ciò si evince come anche i robot aspirapolvere, alla lunga, possano determinare un consumo energetico non trascurabile: nel nostro approfondimento, vediamo come quantificarlo e qual è l’impatto sui costi in bolletta.
Come funziona un robot aspirapolvere?
Dal punto di vista tecnico, si tratta di una versione in miniatura – alimentata a batteria – di un comune aspirapolvere. Un motorino elettrico aziona una ventola di aspirazione e una ruota che consente all’elettrodomestico di spostarsi (mentre l’altra è solo per sterzare); il robot si muove grazie ad appositi sensori e ad un sistema di ‘navigazione intelligente’ che utilizza specifiche tecnologie (laser o infrarossi) per individuare ed evitare scale, arredi e altri ostacoli. I modelli con funzione lavapavimenti hanno in dotazione anche un serbatoio d’acqua integrato; in aggiunta, l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale consente di controllare il robot tramite app o con i comandi vocali.
Quanto consuma un robot aspirapolvere: i parametri di calcolo.
Il consumo di energia di un robot aspirapolvere può essere determinato sulla base delle specifiche tecniche del dispositivo e della stazione di ricarica. Allo scopo, occorre anzitutto sapere qual è la capacità della batteria espressa in W (Watt); nella maggior parte dei casi, il costruttore fornisce l’indicazione in Volt (V) e Milliampere Ora (mAh), tenendo presente che 1000 Milliampere Ora equivalgono a 1 Ampere Ora (Ah). Per effettuare la conversione in kW, è sufficiente moltiplicare tra loro i dati espressi in V e Ah.
Prendiamo, ad esempio, una batteria da 14 V e 5200mAh, ovvero 5,2 Ah. La sua capacità, espressa in W, sarà data dalla seguente formula: 14 V x 5,2 Ah = 72,8 W. Moltiplicando il dato per 60 minuti (1 h), si ricava il consumo orario, ovvero 72,8 Wh. In altre parole, il robot aspirapolvere consuma poco più di 70 Wh se utilizzato ininterrottamente per un’ora. Ipotizziamo che l’elettrodomestico venga impiegato tutti i giorni per un’ora al giorno; il consumo mensile che ne deriva è di 2,18 kWh (2184 Wh), che corrisponde a poco più di 26 kWh su base annuale.
Finita qui? Non proprio. Vanno infatti presi in considerazione anche i consumi della stazione di ricarica, senza la quale il robot aspirapolvere non potrebbe funzionare. La ‘stazione’ non serve soltanto a ricaricare il dispositivo, ma svolge anche altre funzioni: raccoglie la polvere accumulata nel cestino del robot e riscalda l’acqua per la pulizia del panno, qualora il dispositivo sia dotato di una funzione lavapavimento. Ciascuna di queste operazioni determina un consumo di energia, solitamente indicato dal costruttore tra le specifiche tecniche; ipotizziamo, ai fini del nostro esempio, che una stazione di ricarica abbia le seguenti prestazioni energetiche:
- 45 W in modalità ricarica;
- 1000 W (in media) per il riscaldamento dell’acqua;
- 450 W per l’aspirazione delle polveri;
- 65 W per l’asciugatura del panno per lavare i pavimenti.
Se il robot necessita di due ore al giorno di ricarica, il consumo di energia ammonta a 90 Wh che, nell’arco di 30 giorni, comporta un dispendio complessivo di 2,7 kWh al mese.
Ipotizziamo, in aggiunta, che la funzione ‘aspirazione polvere’ richieda 30 minuti al mese (1 minuto al giorno), così da ricavare il relativo consumo energetico (225 Wh, ovvero 0,225 kWh). Per quanto riguarda, invece, le funzionalità di lavaggio dei pavimenti, molto dipende dalla frequenza con la quale la si utilizza; se impiegata quotidianamente, la stazione dovrà scaldare l’acqua e asciugare il panno tutti i giorni. Supponiamo che nell’arco di un mese, entrambe le operazioni richiedano in tutto due ore di tempo, producendo un consumo di 2,13 kW totali (2130 W).
A questo punto, è sufficiente sommare i dati ottenuti per ottenere il computo complessivo del dispendio energetico mensile; dal nostro esempio emerge un consumo mensile di poco superiore a 7 kWh.
Volendo calcolare anche i costi, è necessario conoscere il prezzo della componente energia applicato dal fornitore; se la tariffa corrisponde a 0,30 euro/kWh, i consumi del robot aspirapolvere delineati nel nostro esempio hanno un impatto economico di 2,10 euro al mese.
Da cosa dipendono i consumi.
Le prestazioni, in termini di consumo di energia, di un robot aspirapolvere dipendono da numerosi fattori:
- potenza del robot e della stazione di ricarica;
- tempo e frequenza di utilizzo; un impiego quotidiano e continuativo consuma più rapidamente la batteria del robot e, di conseguenza, impone di ricaricarla con maggior frequenza;
- estensione delle superfici da pulire; grandi ambienti richiedono un tempo di pulitura più lungo e comportano quindi un dispendio di energia maggiore;
- alcune funzioni accessorie come, ad esempio, la connessione alla rete Wi-Fi di casa, la mappatura degli spazi o l’autosvuotamento del cestino possono incrementare il consumo di energia del robot aspirapolvere.
Come risparmiare utilizzando il robot in maniera efficiente.
Bastano pochi accorgimenti pratici per ottimizzare le prestazioni del proprio robot aspirapolvere, così da limitare il consumo di energia elettrica e l’impatto sui costi. In particolare, ecco cosa è consigliabile fare per una gestione efficiente dell’elettrodomestico:
- spegnerlo del tutto quando non viene utilizzato, evitando di lasciarlo in stand-by, evitando così il dispendio di energia derivante dall’assorbimento passivo;
- pulire regolarmente spazzole e filtri, allo scopo di mantenere inalterati i livelli di efficienza; in caso contrario, il sistema farà più fatica a lavorare e avrà bisogno di maggior energia;
- eliminare i possibili ostacoli lungo il percorso del robot; ciò renderà il processo di pulizia più veloce e, di riflesso, il dispositivo impiegherà meno energia;
- regolare la potenza di aspirazione, se il modello offre questa possibilità, in relazione all’ampiezza della superficie da pulire;
- non affidarsi esclusivamente al robot per la pulizia dei pavimenti; periodicamente, infatti, è bene spazzare a mano le superfici, specie se si hanno animali in casa.