Quando si acquista un immobile (non di nuova costruzione) o si stipula un contratto d’affitto a medio e lungo termine, spesso bisogna farsi carico delle procedure per attivare le utenze della luce. Di solito il contatore è già connesso alla rete distributiva, non è quindi necessario richiedere l’allacciamento con la relativa attivazione ma è sufficiente formalizzare il subentro.
Quando si parla di ‘subentro’, in relazione ad utenze domestiche luce, si fa riferimento ad una procedura per la stipula di un nuovo contratto di fornitura relativo ad un contatore già attivato precedentemente che ora risulta disattivato.
Il subentro, quindi, si rende necessario qualora il precedente inquilino o proprietario abbia disattivato il contatore della luce prima di lasciare l’abitazione. In tal caso, le utenze non sono più attive, anche se il contatore è allacciato alla rete di distribuzione ed è stato già messo in funzione con la ‘prima attivazione’.
In aggiunta, va sottolineato come il subentro sia formalmente diverso dalla voltura. Quest’ultima è una procedura che consiste nel registrare il cambio di intestazione dell’utenza, e può essere ulteriormente formalizzata solo dopo un subentro, ossia dopo che un contatore sia stato riattivato.
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Sommario
La prima cosa da fare quando si pianifica un subentro è individuare l’offerta luce alla quale vincolare le proprie utenze.
Fatto ciò, basta mettersi in contatto con il suddetto operatore e fare richiesta di subentro secondo le modalità messe a disposizione degli utenti. I passaggi necessari affinché sia possibile completare la richiesta possono esser fatti sia online che per via telefonica, rapportandosi con il servizio di assistenza clienti.
Al momento della richiesta di subentro, bisogna comunicare al fornitore prescelto i seguenti dati:
L’attivazione delle utenze richiede tempi tecnici, generalmente piuttosto brevi, che variano leggermente in relazione al tipo di fornitura. In sintesi, i tempi subentro luce non vanno oltre i 7 giorni lavorativi successivi alla richiesta da parte dell’utente.
In realtà, si tratta di tempistiche indicative e “di massima”; è infatti possibile che il subentro venga completato anche entro un lasso di tempo minore o maggiore a seconda dei riscontri del fornitore incaricato.
Le procedure di subentro per la fornitura di energia presentano dei costi a carico dell’utente che effettua la richiesta. La spesa complessiva è la somma di diversi oneri, il cui peso può variare in base alle politiche tariffarie del fornitore al quale ci si rivolge.
Nello specifico, contribuiscono a determinare il costo totale del subentro:
Che risulta nullo in regime di maggior tutela.
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Abbiamo visto come il subentro, in sintesi, non sia altro che l’attivazione di un’utenza luce.
Tale procedura viene confusa con la cosiddetta “prima attivazione” con cui però vi è una sostanziale differenza: quest’ultima è lo step che viene eseguito subito dopo l’allaccio del contatore alla rete di distribuzione.
L’utenza attiva viene poi disattivata quando, ad esempio, il cliente termina il proprio contratto d’affitto, così da non lasciare “aperta” la fornitura. In tal modo, un nuovo coinquilino dovrà farsi carico del subentro e intestarsi le utenze.
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