Subentro luce.

Quando si acquista un immobile (non di nuova costruzione) o si stipula un contratto d’affitto a medio e lungo termine, spesso bisogna farsi carico delle procedure per attivare le utenze della luce. Di solito il contatore è già connesso alla rete distributiva, non è quindi necessario richiedere l’allacciamento con la relativa attivazione ma è sufficiente formalizzare il subentro.

Subentro luce: cos’è.

Quando si parla di ‘subentro’, in relazione ad utenze domestiche luce, si fa riferimento ad una procedura per la stipula di un nuovo contratto di fornitura relativo ad un contatore già attivato precedentemente che ora risulta disattivato.

Il subentro, quindi, si rende necessario qualora il precedente inquilino o proprietario abbia disattivato il contatore della luce prima di lasciare l’abitazione. In tal caso, le utenze non sono più attive, anche se il contatore è allacciato alla rete di distribuzione ed è stato già messo in funzione con la ‘prima attivazione’.

In aggiunta, va sottolineato come il subentro sia formalmente diverso dalla voltura. Quest’ultima è una procedura che consiste nel registrare il cambio di intestazione dell’utenza, e può essere ulteriormente formalizzata solo dopo un subentro, ossia dopo che un contatore sia stato riattivato.

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Sommario

Come effettuare il subentro

La prima cosa da fare quando si pianifica un subentro è individuare l’offerta luce alla quale vincolare le proprie utenze.

Fatto ciò, basta mettersi in contatto con il suddetto operatore e fare richiesta di subentro secondo le modalità messe a disposizione degli utenti. I passaggi necessari affinché sia possibile completare la richiesta possono esser fatti sia online che per via telefonica, rapportandosi con il servizio di assistenza clienti.

Al momento della richiesta di subentro, bisogna comunicare al fornitore prescelto i seguenti dati:

Dati anagrafici

Della persona alla quale verrà intestata l’utenza (nome, cognome e codice fiscale)​

Indirizzo dell'unità

Per cui inoltre andrà indicato se l’abitazione costituisce domicilio o residenza

Dati catastali

Dell’immobile al quale sono associati i contatori dell’energia elettrica. In genere, bastano il foglio e la particella che vengono forniti autonomamente dall’agenzia immobiliare oppure richiedendoli direttamente al proprietario dell’abitazione

Iban o carta

Il proprio IBAN, se si desidera attivare la domiciliazione bancaria come modalità di pagamento delle bollette o in alternativa l’addebito diretto su carte di credito dei principali circuititi di pagamento come VISA, Mastercard e American Express

Codice identificativo delle forniture elettriche

Ovvero il POD. Si tratta di un codice, composti da 14 o 15 caratteri, che identifica i contatori della luce. In particolare, il POD (acronimo di ‘Point of delivery’, ossia “punto di consegna”) è associato all’utenza dell’energia elettrica ed è facilmente riconoscibile in quanto i primi due caratteri sono “IT”. Anche questi dati possono essere richiesti all’agenzia immobiliare o al proprietario; è inoltre possibile ricavarli dall’ultima bolletta emessa dal fornitore dal momento che si tratta di codici univoci che non vengono modificati anche se cambia l’intestazione dell’utenza
Molte delle informazioni necessarie ad avviare una pratica di subentro potrebbero essere recepite autonomamente dal fornitore tramite il POD, ragion per cui sarebbe sempre opportuno riferirlo al fornitore entrante dopo averlo reperito o direttamente sul contatore o su di una bolletta precedente.

Tempistiche subentro luce.

L’attivazione delle utenze richiede tempi tecnici, generalmente piuttosto brevi, che variano leggermente in relazione al tipo di fornitura. In sintesi, i tempi subentro luce non vanno oltre i 7 giorni lavorativi successivi alla richiesta da parte dell’utente.

In realtà, si tratta di tempistiche indicative e “di massima”; è infatti possibile che il subentro venga completato anche entro un lasso di tempo minore o maggiore a seconda dei riscontri del fornitore incaricato.

Costi subentro luce.

Le procedure di subentro per la fornitura di energia presentano dei costi a carico dell’utente che effettua la richiesta. La spesa complessiva è la somma di diversi oneri, il cui peso può variare in base alle politiche tariffarie del fornitore al quale ci si rivolge.

Nello specifico, contribuiscono a determinare il costo totale del subentro:

Oneri amministrativi

Che coprono i costi legati al sistema elettrico.

Contributo fisso

Che risulta nullo in regime di maggior tutela​.

Il deposito cauzionale

Addebitato nella prima bolletta se previsto dal contratto.

L'imposta di bollo

Da 16,00 euro.

La gestione della pratica

Non valido per il subentro luce bensì per nel caso del gas.
Al netto di alcune variabili, è possibile stimare il costo del subentro luce tra i 50 ed i 60 euro circa per singola utenza, includendo i diversi oneri e contributi. Anche in tal caso, si tratta di cifre piuttosto indicative, che forniscono un range di massima della spesa da mettere in conto per l’attivazione delle forniture di energia elettrica.
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Differenza tra prima attivazione e subentro.

Abbiamo visto come il subentro, in sintesi, non sia altro che l’attivazione di un’utenza luce.

Tale procedura viene confusa con la cosiddetta “prima attivazione” con cui però vi è una sostanziale differenza: quest’ultima è lo step che viene eseguito subito dopo l’allaccio del contatore alla rete di distribuzione.

L’utenza attiva viene poi disattivata quando, ad esempio, il cliente termina il proprio contratto d’affitto, così da non lasciare “aperta” la fornitura. In tal modo, un nuovo coinquilino dovrà farsi carico del subentro e intestarsi le utenze.