Quanto consuma una console per videogiochi.

Nate negli anni Settanta, le console per videogiochi si sono largamente diffuse nel corso dei decenni successivi; nel 1994 viene lanciata sul mercato il primo modello di PlayStation prodotto dalla Sony. Sette anni più tardi, è la volta della prima Xbox, la console sviluppata da Microsoft che, a partire dai primi anni del nuovo Millennio, alimenta il dualismo che caratterizza ancora oggi il mercato dei supporti elettronici per i videogiochi, in formato fisico e digitale.

Secondo le stime della Commissione Europea*, nel 2020 erano circa 74 milioni le console in uso nei 27 paesi membri dell’Unione (ovvero 38 dispositivi per ogni 100 famiglie), con un tempo medio di utilizzo attivo su base giornaliero di quasi 3 ore. Pur restando inattive, o in modalità a basso consumo, le console possono quindi avere un impatto significativo sui consumi di energia elettrica, dal momento che utilizzano la rete domestica come fonte di alimentazione. Nel nostro approfondimento, vediamo come quantificare il dispendio energetico prodotto dalle principali console di ultima generazione, ovvero Playstation, Xbox e Nintendo Switch.

Consumi energetici delle console: normativa e dati.

A differenza degli elettrodomestici più energivori, sottoposti alla normativa sulla progettazione ecocompatibile e contrassegnati dall’etichetta di efficienza energetica, le console rientrano in un contesto normativo meno stringente, il GCVA (Games Consoles Voluntary Agreement), ovvero un accordo su base volontaria tra produttori (Sony, Microsoft e Nintendo) e legislatore in vigore dal 2015. Il Voluntary Agreement, si legge sul sito della Commissione Europea, “fissa requisiti di efficienza energetica quali la funzione di spegnimento automatico, il limite massimo di assorbimento energetico durante il funzionamento in navigazione, in modalità media playback (riproduzione di contenuti multimediali in sottofondo, ndr), e fornitura di parti di ricambio”.

Quanto consuma Xbox Series X?

Per rispondere a questo interrogativo, prendiamo come riferimento i dati – basati su quelli dei produttori – forniti dal portale Efficient Gaming, secondo il quale una Xbox Series X consuma 225 kWh all’anno. Ipotizzando che il proprio fornitore applichi alla componente energia un prezzo unitario pari a 0,30 euro/kWh, il costo prodotto dalla console è di 67,50 euro l’anno (ovvero poco più di 5,50 euro al mese).

Quanto consuma Xbox Series S?

Anche in tal caso, facciamo riferimento al dato indicato da Efficient Gaming, che riporta un consumo di energia annuo pari a 132 kWh. Applicando lo stesso prezzo dell’energia elettrica dell’esempio precedente, ne deriva un costo di poco inferiore a 40 euro l’anno, circa 3,30 euro al mese.

Quanto consuma la PS5?

Il dato fornito da Efficient Gaming relativo alle prestazioni della PS5 è leggermente più articolato; la media (134 kWh all’anno) è ricavata ipotizzando un impiego della console suddiviso tra giochi per PS4 (25%) e per PS5 (75%), entrambi in risoluzione UHD (ovvero in 4K). Supponendo che il prezzo dell’energia elettrica sia sempre 0,30 euro/kWh, il costo in bolletta è di poco superiore a 40 euro l’anno.

Quanto consuma la Nintendo Switch?

La risposta varia, sensibilmente, in base al modello; secondo le stime riportate da Efficient Gaming, la Nintendo Switch OLED HEG-001 consuma:

  • 6 kWh all’anno, se connessa solo al Wi-Fi e utilizzata in media per due ore al giorno;
  • 21 kWh all’anno, se utilizzata per circa due ore al giorno e connessa via cavo alla rete LAN anche in modalità riposo.

 

Di contro, nelle stesse condizioni, una Nintendo Switch 2 BEE-001 consuma rispettivamente 14 kWh e 50 kWh all’anno. Pertanto, l’impatto in termini di costi si colloca in un range compreso tra 1,80 euro e 15 euro su base annua.

I fattori che incidono sui consumi.

Più che le specifiche tecniche della console, o l’efficacia delle modalità per il risparmio energetico, ad influire maggiormente sul dispendio di energia elettrica delle console sono il tempo di utilizzo effettivo e le caratteristiche del gameplay del singolo gioco.

Partiamo da quest’ultimo aspetto nonché da una semplice considerazione: non tutti i videogiochi sono uguali. Ciò vuol dire che le varie fasi del gameplay non si svolgono tutte allo stesso modo, producendo un assorbimento variabile di energia. È quanto emerge dai dati , estremamente precisi, forniti sia da Microsoft che da Sony sull’assorbimento energetico delle rispettive console.

Esempio: una Xbox Series X che supporta lo standard 4K a 60 FPS (frame per secondo) consuma il 60,5% dell’energia in modalità di gioco attiva ma, al contempo, utilizza il 59,33% per le cosiddette “in-engine cutscene”, ovvero sequenze funzionali allo svolgimento del gioco ma che non hanno carattere interattivo e vengono riprodotte avvalendosi della scheda grafica della console. Anche la modalità multiplayer attiva (57,5%) e il menù pausa (54,3%) consumano molta energia; la modalità meno energivora è il caricamento schermo (37,6%).

Alcuni casi di studio realizzati dalla Microsoft mostrano, inoltre, come le impostazioni Eco Mode contribuiscono a ridurre di molto i consumi; su “Call of Duty”, ad esempio, tale modalità ha ridotto l’assorbimento al 37% (contro il 74% prodotto dalla console in condizioni standard)*.

Discorso analogo per la PS5: stando ai dati pubblicati dalla Sony, il consumo medio per tre videogiochi (in HD) è di 215,2 W (216,1 W in UHD) in modalità active gaming; per un solo titolo, invece, è inferiore: circa 113 W per “Marvel’s Spider-Man” poco più di 87 W per “Battlefield 4”. La visualizzazione dell’interfaccia del menù utente si attesta sui 44 W; l’assorbimento a riposo va da un minimo di 0,3 W ad un massimo di 3,4 W in presenza di periferiche connesse ad una porta USB.

Consigli pratici per ridurre i consumi.

Esistono diversi accorgimenti, facili da mettere in pratica, che consentono di limitare il dispendio di energia delle console per videogiochi. Nello specifico, è consigliabile:

  • non collocare il dispositivo vicino a fonti di calore né in punti esposti direttamente alla luce del sole, tenendo conto che la temperatura ottimale di esercizio è compresa tra 5° e 35°;
  • non appoggiare alcun oggetto sulla console;
  • utilizzare solo periferiche e componenti compatibili;
  • non ostruire le aperture per la ventilazione, con il rischio di agevolare il surriscaldamento della console;
  • non collocare la console in spazi stretti (vani stereo chiusi, scaffalature e simili) a meno che non siano ben ventilati o in ambienti caratterizzati da forti sbalzi di temperatura;
  • non lasciare la console accesa o in stand-by una volta finito di giocare; in aggiunta, è bene sempre spegnere correttamente il dispositivo;
  • optare per la modalità ‘Eco’, specie in previsione di sessioni di gioco molto intense o prolungate;
  • scollegare le periferiche quando la console non è utilizzata attivamente;
  • staccare il cavo di alimentazione quando la console resta inutilizzata (di notte o quando non si è in casa).

 

FONTI:

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