Quanto consuma un fornetto elettrico.

I fornetti elettrici sono una versione ‘compatta’ di quelli a incasso presenti in quasi tutte le comuni cucine domestiche; presentano una struttura simile e sfruttano il medesimo principio di funzionamento. Inoltre, sono anch’essi alimentati a corrente elettrica, tramite un cavo dotato di presa d’ingresso. Il loro utilizzo, specie sul lungo termine, può incidere non poco sui consumi energetici del nucleo familiare, con un conseguente impatto sui costi in bolletta da non sottovalutare. Di seguito, vediamo quali sono i fattori che possono avere maggiormente un effetto, positivo o negativo, sulle prestazioni energetiche di un fornetto elettrico e come ottimizzare l’utilizzo di questo elettrodomestico per risparmiare.

Come funziona?

Dal punto di vista tecnico e funzionale, un fornetto elettrico replica piuttosto fedelmente il funzionamento di un apparato a incasso. La cottura dei cibi avviene all’interno di un vano o una cavità, la cui capacità complessiva (espressa in litri) varia a seconda delle dimensioni dell’elettrodomestico. In commercio si possono trovare sia modelli molto compatti (da 9 L) sia fornetti particolarmente capienti, con capacità superiori ai 40 L. All’interno del vano, cibi e pietanze possono essere collocati su una leccarda o una delle griglie fornite in dotazione; tramite appositi comandi fisici o digitali, l’utente può regolare il tempo e la temperatura di cottura. Alcuni fornetti, specie quelli più capienti, sono dotati anche di un meccanismo di convezione forzata, ossia una ventola che favorisce la circolazione dell’aria calda all’interno della cavità.

Un fornetto elettrico sviluppa il calore necessario alla cottura di cibi e pietanze sfruttando uno o più resistori; si tratta di serpentine, realizzate con materiali che possiedono particolari capacità conduttive, che generano calore quando vengono attraversate dalla corrente elettrica. Tale fenomeno prende il nome di ‘resistenza elettrica’ perché i corpi riscaldanti ostacolano parzialmente lo scorrimento della corrente che, perdendo parte della propria tensione iniziale, dissipa l’energia sotto forma di calore.

Come calcolare il consumo fornetto elettrico.

La normativa comunitaria “per la progettazione ecocompatibile di forni, piani cottura e cappe da cucina per uso domestico” (Regolamento UE N. 66/2014) distingue nettamente i forni da incasso da altri elettrodomestici affini. Il motivo è semplice: tutti gli apparati interessati dalla regolamentazione devono rispettare precisi parametri di sostenibilità energetica ed ambientale nonché riportare l’etichetta di efficienza energetica. Sono invece esclusi da tale obbligo:

  • i forni “di piccole dimensioni, ovvero “un forno in cui tutte le cavità hanno larghezza e profondità inferiori a 250 mm e altezza inferiore a 120 mm”;
  • i forni “portatili, ossia qualsiasi modello “con una massa inferiore a 18 kg, a condizione che non sia progettato per installazioni ad incasso”.*

 

Quasi tutti i fornetti elettrici in commercio non rientrano tra quelli di “piccole dimensioni” ma difficilmente presentano una massa complessiva superiore a 18 kg. Di conseguenza, ben pochi sono contrassegnati dall’etichetta energetica e per determinare il consumo effettivo occorre fare riferimento al valore della potenza assorbita (indicata tra le specifiche tecniche).

La potenza di un fornetto elettrico varia (e non poco) in base alla capacità; quelli più compatti (9 L) presentano un assorbimento tra gli 800 W e i 1000 W mentre i modelli da oltre 40 L hanno potenze generalmente comprese tra 1600 W e 2000 W. Nel mezzo, ci sono i fornetti da 20-30 L, che in media comportano un assorbimento compreso tra 1300 W e 1600 W.

A titolo di esempio, prendiamo in considerazione un fornetto da 30 L e 1600 W. Per calcolare il consumo di energia elettrica, occorre anzitutto tenere presente che 1000 W = 1 kW; di conseguenza, la potenza dell’elettrodomestico equivale a 1,6 kW. Moltiplicando questo valore per 1h di utilizzo, si ricava il consumo orario: 1,6 kWh (kilowattora). A partire da questo dato possiamo ricavare il dispendio energetico dovuto ad una singola preparazione (per mezz’ora di cottura, ad esempio, serviranno 0,8 kWh) oppure l’impatto economico su base mensile. Allo scopo, occorre quantificare un tempo verosimile di utilizzo che, a sua volta, può variare in funzione di innumerevoli fattori.

Poniamo il caso che il fornetto venga impiegato due volte a settimana, per circa trenta minuti per volta; su base mensile, ne deriva un tempo di utilizzo pari a 4 ore al mese. Ne consegue che il consumo settimanale è di 1,6 kWh mentre quello mensile è 6,4 kWh (1,6 kW x 4h). A questo punto, possiamo determinare l’impatto economico; ipotizziamo che il prezzo unitario della componente energia corrisponda a 0,30 euro/kWh, si ottiene un costo mensile di poco inferiore a 2 euro.

Quali fattori incidono maggiormente sui consumi.

Il rendimento effettivo di un fornetto elettrico è il risultato di diversi fattori, di natura sia tecnica che pratica; quelli che ‘pesano’ di più sul consumo di energia sono:

  • il tempo di utilizzo; preparazioni particolarmente lunghe determinano un maggior assorbimento di energia. Lo stesso dicasi in caso di utilizzo frequente dell’elettrodomestico;
  • la potenza del fornetto; a parità di tempo di utilizzo medio, un modello più potente determina un dispendio energetico maggiore;
  • l’utilizzo della funzione ‘grill’, che comporta l’attivazione di una sola serpentina per produrre in breve tempo maggior calore. Tale funzionalità accresce il consumo di energia;
  • le dispersioni di calore; aprire frequentemente lo sportello del vano cottura abbassa la temperatura interna e allunga i tempi di cottura;
  • la temperatura di cottura; più è alta, più energia occorre alle resistenze per scaldarsi, facendo così aumentare l’assorbimento e il consumo.

 

Come risparmiare: alcuni consigli utili.

A fronte di un utilizzo costante, è bene mettere in pratica qualche semplice espediente per consumare meno energia quando il fornetto elettrico è in funzione. Ecco cosa fare:

  • tenere il fornetto chiuso durante la cottura dei cibi, così da evitare la dispersione di parte del calore interno;
  • non utilizzare il fornetto elettrico per scongelare; meglio lasciare i cibi congelati fuori o in frigo prima di cuocerli in forno (in caso contrario, serviranno più tempo ed energia per completare la cottura);
  • limitare il ricorso alla funzione ‘grill’;
  • evitare il preriscaldamento o, in alternativa, tenere traccia del tempo necessario così da iniziare subito la cottura;
  • completare la cottura con il calore residuo; il fornetto resta caldo anche dopo lo spegnimento: pertanto, è possibile ultimare il processo di cottura spegnendolo 10-15 minuti prima del previsto, specie per grandi quantità di cibo o lunghe preparazioni;
  • utilizzare la convezione forzata – se disponibili – in maniera tale da ottimizzare e velocizzare il processo di cottura;
  • tagliare il cibo in pezzi piccoli, per cuocerli in meno tempo;
  • regolare correttamente la temperatura in base alla quantità ed alla tipologia di cibo da cuocere.

 

*https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32014R0066

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