Quanto consuma una macchina del caffè.

Sorseggiare un espresso è una delle abitudini che caratterizza maggiormente la routine quotidiana di milioni di italiani; molti ricorrono alla tradizionale moka mentre altri preferiscono le moderne macchine per il caffè. Si tratta di elettrodomestici di dimensioni compatte che consentono in pochi secondi di preparare una tazzina di espresso – più o meno ‘lungo’ a seconda dei gusti – utilizzando una dose preconfezionata di miscela, contenuta in una cialda di cellulosa o in una capsula di alluminio. L’utilizzo quotidiano di una macchina per il caffè può avere una certa incidenza sui consumi di energia elettrica e sui costi che ne derivano; nel nostro approfondimento, vediamo qual è l’impatto energetico ed economico di questo piccolo elettrodomestico.

Come funziona una macchina per il caffè.

In estrema sintesi, una macchina per il caffè espresso per uso domestico replica il principio di funzionamento di quelle utilizzate nei bar e nei ristoranti. L’acqua contenuta nel serbatoio integrato (da riempire o rabboccare prima di mettere in funzione la macchina) viene riscaldata grazie a dei resistori che generano calore quando vengono attraversati dalla corrente elettrica. Raggiunta la temperatura necessaria, viene convogliata verso l’imbuto che contiene la miscela che, generalmente, è una dose preconfezionata in cialde o capsule. Il processo di estrazione dura pochi secondi e può essere gestito manualmente o in modo automatico tramite specifiche impostazioni della macchina. Ultimato il processo, cialde e capsule vengono espulse dall’imbuto e incanalate in un contenitore interno, da svuotare periodicamente o dopo ogni utilizzo.

Quanto consuma una macchina del caffè? Un esempio di calcolo pratico.

I consumi per una macchina per il caffè dipendono da svariati fattori, come vedremo meglio in seguito. In particolare, una stima di massima si fonda su (almeno) tre parametri diversi:

  • la potenza dell’elettrodomestico; in commercio vi sono sia modelli base da una tazzina da 450 W sia macchine espresso semi-professionali da 1500 W;
  • il tempo necessario per l’estrazione di una singola dose di caffè espresso; per quanto vi siano leggere differenze nel processo di estrazione a seconda se il caffè è macinato o confezionato (in cialda o capsula), il tempo medio oscilla tra i 25 e i 30 secondi per una tazzina di espresso ‘corto’ (30 ml circa);
  • il consumo giornaliero (o mensile) di caffè. Il dato risente inevitabilmente delle abitudini personali; in Italia, la media è di 1,6 tazzine per abitante, stando ai dati relativi al 2023 riportati in un’indagine dell’Area Studi Mediobanca.*

 

Pertanto, allo scopo di effettuare un calcolo approssimativo ma verosimile, ipotizziamo le seguenti condizioni:

  • la potenza della macchina per il caffè è di 1200 W;
  • il tempo di estrazione di un caffè espresso ‘corto’ è di 30 secondi, inclusi eventuali tempi di preriscaldamento della macchina;
  • il consumo, su base mensile, è di 45 caffè espresso (1,5 al giorno).

 

A questo punto, calcoliamo anzitutto per quanto tempo la macchina è in funzione nell’arco di un mese, moltiplicando il numero di caffè preparati (45) per il tempo di estrazione (30 secondi). Il risultato è 22 minuti e mezzo (1350 secondi).

Successivamente, calcoliamo il consumo orario di energia elettrica da parte della macchina; a fronte di una potenza massima di 1200 W, un’ora di funzionamento ininterrotto produce un dispendio energetico pari a 1200 Wh (wattora), che equivalgono a 1,2 kWh (1000 Wh = 1 kWh).

Nel nostro esempio il tempo di utilizzo mensile è una frazione di un’ora, poiché 22 minuti e mezzo sono poco più di un terzo di un’ora intera, precisamente il 37,5%. Calcoliamo la stessa percentuale sul consumo orario con la seguente formula:

37,5/100 x 1200 Wh = 450 Wh.

Ricapitolando, quindi, una macchina per il caffè da 1200 W, utilizzata per prerare 45 dosi di espresso in un mese, consuma circa 450 Wh di energia elettrica, ovvero 0,45 kWh al mese. Ipotizzando un utilizzo regolare nell’arco di dodici mesi, il consumo annuale è di 5,4 kWh.

A questo punto, è possibile calcolare i costi; allo scopo, occorre conoscere la tariffa applicata dal fornitore alla componente energia. Se quest’ultima è pari a 0,30 euro/kWh, il consumo di cui sopra determina un costo di 1,62 euro all’anno.

Lo stesso meccanismo si può applicare per calcolare quanto consuma una macchina del caffè da bar o semi-professionale in grado di preparare almeno due tazzine di espresso contemporaneamente.

I consumi in stand-by: un aspetto da non sottovalutare.

Secondo quanto stabilito dalle norme europee, un elettrodomestico in modalità stand-by non può consumare più di 0,5 W. La normativa riguarda anche le macchine per il caffè; pertanto, se lasciate collegate ad una presa di corrente, assorbono una minima quantità di energia. Facciamo quindi un rapido calcolo: 0,5 W per ogni ora in standby equivalgono a 12 Wh al giorno, se la macchina resta in questa modalità 24 ore su 24. Può sembrare un consumo irrisorio ma nell’arco di un anno si traduce in circa 4,4 kWh, il cui costo (ipotizzando una tariffa da 0,30 euro/kWh) è di poco più di 1,30 euro.

I fattori che possono far aumentare i consumi.

Le reali prestazioni energetiche di una macchina per il caffè dipendono da aspetti legati sia alle caratteristiche tecniche dell’elettrodomestico sia al suo utilizzo; nello specifico, ad influenzare i consumi effettivi sono:

  • la potenza della macchina; i modelli più potenti utilizzano una maggior quantità di energia per un’ora di funzionamento;
  • il numero di utilizzi; più caffè si preparano, più energia occorre alla macchina e, di riflesso, aumenta il consumo;
  • lasciare la macchina in standby collegata ad una presa di corrente; sul lungo periodo, l’assorbimento passivo determina un dispendio di energia non trascurabile.

Come ridurre il consumo della macchina per caffè.

Esistono diversi metodi per ottimizzare l’uso domestico di una macchina per caffè al fine di evitare sprechi di energia; in particolare, è consigliabile:

  • non lasciare il macchinario in standby o collegato alla presa di corrente quando non viene utilizzato; come abbiamo visto, questa ‘cattiva abitudine’ aumenta sensibilmente il consumo di energia;
  • scegliere un modello non troppo potente, soprattutto se si utilizza la macchina per l’espresso in modo sporadico;
  • optare per macchine dotate di funzionalità di risparmio energetico come, ad esempio, lo spegnimento automatico ‘breve’ o la regolazione della temperatura;
  • effettuare regolarmente la pulizia del serbatoio e dei filtri; seguendo attentamente le istruzioni fornite dal costruttore, è opportuno igienizzare i filtri, dove possono accumularsi residui di polvere di caffè e di sporco e il serbatoio dell’acqua (per evitare la formazione di depositi di calcare). Ciò contribuirà a preservare la piena efficienza del macchinario.

 

*https://www.areastudimediobanca.com/sites/default/files/2023-02/Comunicato%20Stampa.pdf

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