Quanto consuma un neon.

I dispositivi di illuminazione comunemente denominati “neon” sono, in realtà, un particolare tipo di lampada fluorescente; sono costituiti da un involucro in vetro o in polimero plastico, contenente una miscela di gas nobili. Tra quelli utilizzati più di frequente c’è il neon; con il tempo si è quindi diffusa l’abitudine di indicare tali dispositivi come “lampade al neon” o semplicemente “neon”, malgrado vengano diffusamente impiegati anche altri gas nobili. In linea generale, i neon veri e propri sono poco diffusi in contesti abitativi, dove le lampade fluorescenti, i LED e, in misura minore, le lampadine a incandescenza rappresentano le opzioni più gettonate.

Cos’è e come funziona una lampada fluorescente.

Le lampade fluorescenti sono costituite da un bulbo o un tubo in vetro, rivestito internamente da polveri con proprietà fluorescenti. Non possono essere connesse direttamente alla rete di alimentazione elettrica ma necessitano di un reattore e, talvolta, di uno starter.

I modelli tubolari – lineari o circolari – presentano due elettrodi alle estremità: al passaggio della corrente elettrica generano una scarica che produce una radiazione luminosa. I diametri più diffusi per l’illuminazione domestica sono 16 mm (T5) e 26 mm (T8). La qualità dell’emissione luminosa dipende dalle polveri che rivestono l’involucro di vetro: le lampadine destinate ad ambienti domestici utilizzano quelle cosiddette “trifosforo”, che rendono la luce prodotta dal dispositivo simile a quella delle lampadine a incandescenza, ma garantendo al contempo una maggiore efficienza luminosa e un elevato indice di resa cromatica.

Le lampadine fluorescenti compatte (o integrate) rispecchiano, per forma e dimensioni, quelle a incandescenza; di contro, offrono prestazioni energetiche nettamente superiori, sia per la durata di vita sia per il rapporto tra emissione luminosa e potenza assorbita. I modelli di questo tipo, se dotati di reattore integrato, possono essere installati al posto dei bulbi a incandescenza con attacchi a vite.

Lampadine a incandescenza, fluorescenti e LED: confronto tra consumi e prestazioni.

Le lampade fluorescenti rappresentano una delle soluzioni più comuni per l’illuminazione residenziale, al fianco di quelle a incandescenze e alle luci a LED. Vediamo, in breve, le rispettive prestazioni dal punto di vista energetico:

  • le lampadine a incandescenza rappresentano l’opzione meno vantaggiosa dal punto di vista tecnologico nonché in termini di efficienza energetica. Questi dispositivi, infatti, convertono la maggior parte dell’energia elettrica in calore mentre solo una ridotta percentuale viene trasformata in radiazione luminosa. In aggiunta, hanno una durata di vita molto breve che anche nei modelli più duraturi non supera le 2000 ore di accensione;
  • le lampadine fluorescenti hanno una durata di vita circa 10 volte superiore rispetto a quelle a incandescenza (dati ENEA*) che, al contempo, risente sensibilmente di accensioni e spegnimenti frequenti. In aggiunta, sono contraddistinte da un’elevata efficienza luminosa, quantificabile tra 50 a 120 lumen per Watt, nettamente maggiore (dalle quattro alle dieci volte) di quella delle lampadine a incandescenza. Se utilizzate correttamente in sostituzione di queste ultime, possono contribuire a ridurre i consumi energetici fino al 70%*;
  • le lampade a LED sono un’alternativa altrettanto efficiente; presentano consumi sensibilmente più bassi di quelli dei dispositivi incandescenza (fino all’80% in meno) e, a differenza di quelle fluorescenti, durano dieci volte di più (possono garantire fino a 100mila ore di accensione**).

Quanto consuma una lampadina al neon: come calcolarlo.

In quanto sorgenti luminose, le lampadine al neon rientrano tra i dispositivi che devono essere contrassegnati dall’etichetta di efficienza energetica, conforme alle normative comunitarie. Si tratta di un elemento molto importante per valutare le prestazioni energetiche del singolo prodotto, in quanto l’etichetta (o la confezione su cui è riprodotta) riporta il consumo in kWh per 1000 ore di funzionamento. A partire da questo dato, si può effettuare un calcolo del dispendio energetico e dei costi relativi.

Prendiamo, ad esempio, una lampadina ‘a bulbo’ della classe energetica più bassa (G), il cui consumo di energia è di 74 kWh/1000 h di accensione. Considerando che 1 kWh = 1000 W, 74 kWh corrispondono a 74.000 W; pertanto, il consumo di energia per una singola ora di utilizzo è pari a 74 W. Per determinare il dato su base mensile, occorre anzitutto fare una stima delle ore di utilizzo; ipotizziamo si tratti di una lampadina che funziona circa un’ora al giorno tutti i giorni, per un totale di circa 30; si ottiene così un consumo totale di 2200 W al mese, ossia 2,2 kW. Applicando un costo unitario alla componente energia pari a 0,30 euro/kWh, si ricava un costo di 0,66 euro su base mensile.

Da cosa dipende il consumo luci neon?

I fattori che incidono sulle prestazioni energetiche di un dispositivo di illuminazione al neon sono gli stessi che, più o meno, valgono anche per altre tipologie di lampadine. In particolare, contribuiscono al consumo di elettricità:

  • il tempo di utilizzo; più a lungo la lampadina resta accesa, maggiore sarà la potenza assorbita e, di conseguenza, l’energia utilizzata per illuminare;
  • la potenza; è il parametro che incide sul consumo orario: a parità di tempo di accensione, una lampadina caratterizzata da una maggiore potenza genera anche consumi più elevati;
  • le dimensioni del dispositivo luminoso, qualora non si tratti di una classica lampadina a bulbo. Questo aspetto ‘pesa’ soprattutto per i dispositivi al neon di tipo tubolare (lineari o circolari) di lunghezza o diametro molto ampi, impiegati principalmente per l’illuminazione di ambienti come laboratori, garage e officine;
  • la classe di efficienza energetica; le lampadine contrassegnate dalle classi più alte consumano meno energia a parità di emissione luminosa e di tempo di accensione.

Come risparmiare sui consumi energetici delle luci al neon.

Per ottimizzare il dispendio energetico prodotto dalle luci al neon è opportuno mettere in pratica accorgimenti mirati, così da ottimizzarne le prestazioni:

  • evitare accensioni e spegnimenti frequenti; il consiglio è di installare le sorgenti luminose in ambienti che richiedano illuminazione prolungata poiché intervalli di accensione e spegnimento inferiori a 15 minuti hanno un impatto negativo sulla durata;
  • prediligere prodotti ad alta efficienza energetica e luminosa; le lampadine di classe medio alta garantiscono minori consumi a parità di rendimento;
  • non tenere accese le lampadine quando non è necessario; è un consiglio valido per qualsiasi sorgente luminosa: spegnerle, o non accenderle, quando è ancora giorno, né lasciarle accese in ambienti di passaggio o non frequentati.

 

* https://www.efficienzaenergetica.enea.it/servizi-per/cittadini/interventi-di-efficienza-e-risparmio-energetico-nelle-abitazioni/impianti/illuminazione/tecnologie-e-etichetta-energetica-illuminazione/lampade-fluorescenti.html

**https://www.efficienzaenergetica.enea.it/servizi-per/cittadini/interventi-di-efficienza-e-risparmio-energetico-nelle-abitazioni/impianti/illuminazione/tecnologie-e-etichetta-energetica-illuminazione/led.html

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