Fornelli a gas.

Nonostante la diffusione di nuove tecnologie, come i piani cottura a induzione, i fornelli a gas restano la soluzione più comune in ambito domestico per la preparazione di cibi e pietanze. Nella maggior parte dei casi presentano quattro o cinque ‘fuochi’, distribuiti in maniera simmetrica, in grado di sviluppare fiammelle di diversa intensità e, di riflesso, una quantità di calore variabile. L’utilizzo dei fornelli contribuisce in larga misura al consumo di gas, sia perché il piano cottura spesso viene impiegato quotidianamente e più volte al giorno, sia perché laddove non sia presente una caldaia a metano o GPL rappresenta l’unico impianto alimentato a gas. Di seguito, vediamo come effettuare una stima dei consumi e quali tecniche consentono di ridurre gli sprechi e risparmiare sui costi in bolletta.

Come funzionano i fornelli a gas?

Il funzionamento di un fornello a gas è molto semplice; ad ogni ‘fuoco’ è associata una manopola di accensione. Quando viene azionata, si apre la valvola di erogazione del gas; contemporaneamente, viene attivato un sistema di accensione che, producendo una piccola scintilla, avvia la combustione del gas. Le manopole consentono di erogare il flusso di combustibile, così da avere una fiamma più tenue o più vivace a seconda delle esigenze di preparazione. I ‘fuochi’ di circonferenza maggiore producono una quantità maggiore di calore mentre quelli di dimensioni più contenute producono fiammelle meno potenti.

Cosa incide sui consumi: i fattori da considerare.

Per calcolare, anche solo approssimativamente, quanto consuma un fornello a gas, è necessario mettere in conto tutti i fattori che possono incidere sul dispendio di combustibile. In particolare, una stima di massima deve essere basata su:

  • le ore di utilizzo dei fornelli; i consumi, infatti, vanno solitamente quantificati in metri cubi per ora;
  • la composizione del nucleo familiare; una famiglia di quattro persone ha bisogno, in media, di preparare una maggior quantità di cibo e, pertanto, consuma più gas. Di contro, una persona sola o una coppia utilizzano meno i fornelli, spesso avvalendosi solo di quelli di piccole e medie dimensioni;
  • le abitudini alimentari e lo stile di vita; la combinazione di questi due fattori incide direttamente sul tempo di utilizzo dei fornelli. Chi, ad esempio, consuma tutti i pasti a casa fa, probabilmente, un uso maggiore del piano cottura, a meno che non prediliga cibi pronti o precotti. Di contro, chi lavora su turni o con orari da ufficio, sarà maggiormente propenso a consumare almeno un pasto principale fuori (specie se può usufruire di una mensa aziendale o di un servizio affine).

Come calcolare il consumo fornello a gas: un esempio pratico.

Oltre ai fattori sopra indicati, per calcolare quanto consuma un fornello a gas occorre reperire, all’interno delle specifiche tecniche dell’impianto, la potenza termica relativa ai singoli fornelli e la potenza aggregata (ovvero la somma dei singoli valori indicati per ciascun ‘fuoco’). Per fare un esempio concreto, prendiamo in considerazione un piano cottura con quattro fornelli e una potenza aggregata pari a 11 kW. Questo valore corrisponde circa ad 1 m3 di gas metano. In altre parole, tenendo accesi tutti i quattro fornelli al massimo per un’ora, si brucia un metro cubo di combustibile.

Naturalmente, si tratta di uno scenario poco verosimile, dal momento che un utilizzo di questo tipo non si verifica praticamente mai. Supponiamo, più realisticamente, che all’interno di un nucleo familiare di quattro persone il fornello medio (3 kW) e quello piccolo (1,5 kW) vengano impiegati complessivamente per un’ora al giorno, così da ottenere un consumo giornaliero pari a 4,5 kWh. Stabilito quanto gas si consuma per cucinare ogni giorno, moltiplicando questo valore per 30, si ricava un dispendio su base mensile pari a 135 kWh; dividendo tale valore per 11, lo si può convertire in metri cubi di gas: il risultato è circa 12,3 m3 (Smc). A questo punto, moltiplichiamo il dato così ottenuto per il prezzo al dettaglio del carburante applicato dal fornitore; ipotizziamo corrisponda a 0,40 euro/m3, il costo del gas consumato dai fornelli è di poco inferiore a 5 euro al mese.

Su base annuale, il consumo – al netto delle oscillazioni determinate dalla stagionalità – può quindi attestarsi tra i 140 e i 150 m3 (Smc), determinando una spesa per il solo vettore energetico di circa 60 euro.

Come risparmiare sul consumo di gas dei fornelli.

Il consumo di gas prodotto dall’utilizzo dei fornelli può essere tenuto sotto controllo mediante una serie di accorgimenti e ‘buone abitudini’, semplici da mettere in pratica. Per evitare sprechi, ecco qualche trucco da tenere a mente:

  • utilizzare pentole o padelle proporzionate alla fiamma; supporti troppo grandi su fornelli troppo piccoli impiegano molto più tempo a scaldare l’acqua o i cibi in cottura. Ciò determina un consumo eccessivo di gas;
  • mettere il coperchio a pentole o padelle durante la cottura; è buona norma coprire fin dall’inizio i cibi in cottura oppure l’acqua da portare a ebollizione. In tal modo, si evita la dispersione del calore e si riduce il tempo necessario per completare la preparazione;
  • sfruttare il calore residuo; le pentole, specie quelle in terracotta o acciaio inox, tendono a restare molto caldi anche senza una fiamma che brucia sul fondo. Il consiglio, quindi, è di spegnere il fornello qualche minuto prima che la cottura sia ultimata del tutto, per far sì che il calore della pentola si trasferisca gradualmente ai cibi e completi la cottura;
  • salare l’acqua dopo averla portata ad ebollizione; il sale, se aggiunto all’acqua fredda, ne innalza il punto di ebollizione. In termini pratici, quindi, serviranno più tempo e più gas per raggiungere la temperatura necessaria;
  • usare la pentola a pressione, specie per le preparazioni che possono richiedere tempi di cottura più lunghi;
  • tagliare i cibi in pezzi piccoli prima di cuocerli; è un consiglio applicabile soprattutto a ortaggi e carni. Così facendo, gli ingredienti cuoceranno più velocemente, e servirà meno gas per la preparazione;
  • scongelare i cibi in microonde; in generale, è bene evitare di mettere in cottura su di un fornello a gas una pietanza ancora congelata. Non solo ne potrebbe risentire il gusto ma i tempi di cottura si dilatano notevolmente, così come il dispendio di gas;
  • utilizzare meno acqua per bollire la pasta; com’è noto, per 100 g di pasta secca occorre circa un litro d’acqua. In realtà, è possibile ridurre leggermente tale quantità (senza scendere al di sotto dei 700 ml), così che raggiunga il punto di ebollizione più velocemente.
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