Quanto consuma uno smart speaker o assistente vocale.

Le applicazioni di domotica hanno registrato una crescente diffusione negli ultimi anni, contribuendo alla svolta in senso tecnologico e digitale del comfort all’interno degli ambienti domestici. Tra le più comuni vi sono certamente i cosiddetti ‘assistenti vocali’, ovvero dei dispositivi dotati di un software in grado di eseguire determinate operazioni in risposta ad un comando impartito a voce. Alexa, sviluppato da Amazon, è il più noto tra gli assistenti vocali in commercio ma certamente non l’unico. Alcuni utilizzano dispositivi a batteria altri invece si avvalgono di supporti alimentati via cavo; in entrambi i casi, si tratta di prodotti che generarono un consumo di energia elettrica ridotto ma non del tutto trascurabile, sebbene di molto inferiore ai grandi elettrodomestici e ad altri dispositivi alimentati a corrente.

Cosa sono gli assistenti vocali?

Quelli che vengono comunemente definiti “assistenti vocali” sono anzitutto software, ovvero programmi basati su un algoritmo di apprendimento. Possono essere implementati in vari dispositivi, quali PC, laptop, smartphone o smart speaker. L’assistente vocale, come si può intuire dal nome stesso, è in grado di riconoscere la voce naturale dell’utente e, tramite un meccanismo di auto-apprendimento, codificare il significato di ordini e indicazioni. È questo il funzionamento di base di applicazioni quali Siri o Cortana, che consentono di usare il PC senza ricorrere al mouse. Allo stesso modo, anche Amazon Alexa e Google Assistant implementano le medesime funzionalità, spesso tramite appositi dispositivi che integrano una cassa altoparlante. In sintesi, quindi, gli assistenti vocali sono software che consentono ad un dispositivo di ‘ricevere’ un ordine a voce ed eseguirlo direttamente o trasferirlo ad un sistema connesso alla stessa rete. L’esempio più comune, in tal senso, è quello di uno smart speaker in grado di accendere o spegnere le luci dentro casa.

Differenza tra assistente vocale, smart speaker e casse Bluetooth.

Spesso sussiste una certa confusione tra assistenti vocali, smart speaker e casse Bluetooth. Il motivo è semplice: gli altoparlanti ‘smart’ sono dispositivi che funzionano anche grazie ad un software di assistenza vocale. Lo speaker, infatti, è costituito da un altoparlante wireless dotato di un microfono integrato ed è in grado di funzionare tramite un assistente vocale. Connesso ad un rete Wi-Fi domestica o di altro tipo, può essere ‘comandato’ anche a distanza per attivare specifiche funzionalità. La linea Amazon Echo, ad esempio, include smart speaker – alcuni dotati di display – che sfruttano Alexa per implementare le funzionalità di assistenza vocale.

Le casse Bluetooth, invece, utilizzano la connettività Bluetooth per collegarsi ad un altro dispositivo e riprodurre un contenuto multimediale (solitamente audio o video). Non hanno quindi bisogno di una rete Wi-Fi ma, al contempo, offrono una portata inferiore e una qualità del suono leggermente più bassa.

Quanto consuma Alexa? Vediamo come calcolarlo.

Premessa: i dispositivi che integrano software di assistenza vocale possono essere di due tipi:

  • a batteria, e quindi ricaricabili;
  • ad alimentazione cablata, ovvero necessitano di essere collegati (tramite cavo) ad una fonte di alimentazione per poter funzionare.

 

Il differente sistema di alimentazione non influisce sui consumi effettivi da parte di tali dispositivi che, in linea generale, presentano un dispendio energetico molto basso. Poiché tramite i software di assistenza vocale sono in grado di svolgere diversi compiti, è bene, ai fini di un calcolo di massima dei consumi, individuare le principali modalità di funzionamento:

  • in standby (ossia connesso ad una prese di corrente oppure acceso ma non in funzione, qualora si tratti di un modello a batteria);
  • in modalità ascolto;
  • riproduzione di musica ad alto o basso volume.

 

In media, i consumi possono essere quantificati come segue:

  • tra 2 W e 4 W in standby;
  • tra 2 W e 5 W in modalità ascolto;
  • circa 3 W in riproduzione di musica a medio o basso volume;
  • tra 4 W e 7 W in riproduzione di brani ad alto volume.

 

Volendo rispondere alla domanda “quanto consuma Alexa al giorno?”, è necessario avere un’idea di massima circa l’utilizzo quotidiano del dispositivo associato. Ipotizziamo anzitutto si tratti di un modello alimentato a cavo, collegato 24 ore su 24 ad una presa di corrente. In aggiunta, consideriamo un tempo di attività in modalità ascolto di un’ora e due ore di riproduzione di musica ad alto volume. Prendiamo come riferimento, i valori massimi di consumo sopra indicati, ottenendo così una semplice ripartizione:

  • 84 Wh per 21 ore in stand-by;
  • 4 Wh per un’ora in modalità ascolto;
  • 14 Wh per due ore di riproduzione ad alto volume.

 

Sommando i tre dati si ottiene un consumo quotidiano pari a 102 Wh, ovvero 0,1 kWh al giorno. Partendo da questo dato, possiamo determinare un consumo medio mensile, proiettando l’utilizzo sopra descritto su un periodo di trenta giorni. Il risultato è 3 kWh al mese. Per calcolare il costo di tali consumi, è sufficiente moltiplicare la quantità di energia utilizzata per il costo dell’elettricità; se questi è di 0,30 euro/kWh, si ottiene una cifra pari a 0,90 euro al mese che, riportata su base annua, si traduce in un costo massimo di poco inferiore agli 11 euro.

 

Fattori che incidono sul consumo.

Il consumo di energia da parte di uno smart speaker con assistente vocale può risentire negativamente di alcuni fattori; in particolare:

  • la modalità di attivazione; la riproduzione di audio e brani musicali determina generalmente un maggior dispendio di energia;
  • il volume di riproduzione dell’audio; quella ad alto volume consuma più energia rispetto a quella a medio o basso volume;
  • la frequenza di attivazione; se ‘interpellato’ molto spesso, l’assistente vocale passa dalla modalità stand-by a quella ascolto o riproduzione. Di conseguenza, il tempo di funzionamento è maggiore, così come l’energia assorbita dal dispositivo.

Come risparmiare sui consumi di un assistente vocale.

Ci sono diverse valide strategie che consentono di ottimizzare il dispendio energetico dei vari smart speaker con assistente vocale integrato; ecco gli accorgimenti da mettere in pratica a tale scopo:

  • staccare l’altoparlante dalla presa elettrica quando non si è in casa o durante lunghi periodi di mancato utilizzo; in tal modo, si evita l’assorbimento continuo di energia dovuto alla modalità stand-by;
  • limitare la riproduzione di audio ad alto volume, in quanto si tratta della modalità di funzionamento che produce il consumo maggiore;
  • attivare la modalità a risparmio energetico (qualora disponibile); tra i dispositivi dotati di tale funzionalità vi sono quelli della linea Amazon Echo.
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