Gli impianti Hi-Fi e gli apparati per l’Home Theatre richiedono l’installazione di diverse componenti elettroniche e/o digitali; ciascuna di esse si avvale dell’alimentazione elettrica e, di conseguenza, può contribuire al consumo di energia. Nel nostro approfondimento, vediamo tutto quanto c’è da sapere in merito.
Cos’è e come funziona un impianto Hi-Fi.
La sigla ‘Hi-Fi’ deriva dall’abbreviazione dell’espressione “High Fidelity”, ovvero ‘alta fedeltà’. Viene utilizzata in senso generale per identificare impianti audio di qualità superiore alla media, in grado di riprodurre una traccia audio (perlopiù musicale) secondo uno standard estremamente elevato. Un impianto di questo tipo è costituito solitamente da diffusori (meglio noti come ‘casse acustiche’), amplificatori e da un dispositivo che funge da sorgente di segnale; quest’ultimo, specie in passato, era rappresentato da supporti quali lettori CD, giradischi e simili. Gli impianti di moderna generazione sono in grado di riprodurre anche file musicali digitalizzati che non necessitano di un supporto fisico. Gli impianti Hi-Fi possono essere di due tipi:
- integrati, suddivisi in “mini Hi-Fi” e “micro Hi-Fi”; si tratta di dispositivi che integrano tutte le componenti e le funzionalità necessarie per riprodurre musica in alta qualità;
- a componenti separati; è un tipo di impianto modulare, in quanto composto da parti distinte tra loro. Rappresenta la versione più ‘tradizionale’ dell’impiantistica Hi-Fi, spesso apprezzata soprattutto da amatori e da utenti che prediligono supporti fisici.
Il funzionamento dell’impianto è molto semplice; il segnale audio, sotto forma di file o proveniente dalla sorgente, viene recepito dall’amplificatore che, come suggerisce il nome stesso, lo amplifica e lo invia alle casse. Queste, grazie agli altoparlanti, riproducono la traccia audio ad un volume preimpostato, che l’utente può regolare tramite un telecomando o appositi tasti fisici.
Home Theatre: caratteristiche e componenti.
Nato negli anni Ottanta, l’Home Theatre (o, in alternativa, Home Cinema) consiste nell’allestimento, in un apposito ambiente domestico, di un sistema in grado di riprodurre contenuti audiovisivi con la qualità e la definizione d’immagine proprie di una sala cinematografica. Allo scopo, è necessario un impianto modulare le cui componenti sono:
- diffusori, ovvero casse o soundbar;
- amplificatori;
- uno schermo TV o un proiettore;
- una sorgente di segnale.
Come per l’Hi-Fi, anche per l’Home Theatre le tipologie di ‘sorgenti’ sono molto cambiate nel corso del tempo; inizialmente, i supporti più comuni erano in formato VHS, poi sostituiti da DVD e Laser Disc. Nella loro versione più moderna, il contenuto destinato alla riproduzione è in formato digitale.
Un sistema Home Theatre, a prescindere dalle dimensioni e dalla conformazione, funziona come qualsiasi apparato di riproduzione multimediale: una volta attivato, riproduce il file audiovisivo, tramite un proiettore oppure direttamente mediante uno schermo televisivo.
Consumo dell’impianto audio audio Hi-Fi: come calcolarlo.
Per effettuare una stima del consumo di energia prodotto da un dispositivo o un impianto Hi-Fi occorre combinare la potenza assorbita con il tempo di utilizzo. Vediamo di seguito come fare.
I “mini Hi-Fi” o “micro Hi-Fi” si collocano in un range di potenze che va da 10 W a 100 W. Prendiamo quindi ad esempio un modello ideale con una potenza media pari a 55 W. Ciò vuol dire che, per ogni ora di funzionamento ininterrotto, produce un consumo di energia pari a 55 Wh (wattora). Utilizzando l’impianto un’ora al giorno tutti i giorni, e quindi una trentina di ore al mese, si ha un dispendio di energia quantificato in 1650 Wh, ovvero 1,65 kWh.
Per un impianto modulare, invece, va presa come riferimento la potenza assorbita dall’amplificatore (che alimenta indirettamente i diffusori) o dalle casse amplificate. Anche in tal caso, il range è piuttosto ampio: i diffusori hanno un assorbimento che oscilla tra i 10 W e i 100 W mentre gli amplificatori ‘classici’ presentano parametri di assorbimento maggiori, che vanno da un minimo di 100 W ad un massimo oltre i 200 W. Ipotizzando di adoperare una cassa o un amplificatore da 100 W, il consumo orario corrisponde a 100 Wh, ovvero 0,1 kWh per ogni ora di utilizzo, che si traducono in 3 kWh al mese, se la frequenza di utilizzo è la stessa dell’esempio precedente (30 ore mensili).
Quanto consuma un Home Theatre?
La risposta a questo interrogativo dipende in buona parte dalla conformazione dell’impianto; una soundbar consuma all’incirca tra i 100 Wh e i 300 Wh. Inoltre, molto dipende dall’utilizzo di uno schermo TV o di un proiettore; quest’ultimo si colloca in una fascia di consumo tra i 100 Wh e i 400 Wh, a seconda delle caratteristiche tecniche. Nel caso in cui si utilizzi un televisore di grandi dimensioni (ad esempio, uno schermo da 65’’), si può ipotizzare un assorbimento di 100 Wh.
Per semplicità, ipotizziamo un impianto composto da due componenti (soundbar + TV 65’’ o proiettore) che consumano entrambi 100 W per ogni ora di utilizzo e un tempo di funzionamento di due ore (la durata di un film). Di conseguenza, l’impianto assorbe circa 400 Wh per una ‘proiezione’ completa. Se adoperato una volta a settimana, determina un consumo pari a circa 1,6 kWh.
I costi che scaturiscono dai pattern di utilizzo scelti come esempio possono essere calcolati moltiplicando il dato (in kWh) per il prezzo unitario della componente energia; se questi equivale a 0,30 euro/kWh, ne deriva un costo compreso tra 0,45 e 0,90 euro al mese.
Fattori che influiscono sui consumi energetici: quali sono.
L’assorbimento di potenza da parte di un impianto Hi-Fi o Home Theatre può risentire di diversi aspetti, tecnici e non solo:
- quanto tempo l’impianto resta attivamente in funzione; un utilizzo prolungato e ‘intensivo’ determina un consumo maggiore di energia;
- le caratteristiche tecniche dei singoli componenti; la potenza in uscita delle varie periferiche, spesso proporzionale alle ‘performance’ delle stesse, è uno dei parametri che incide maggiormente;
- l’ampiezza dell’ambiente, in base alla quale l’impianto deve essere più o meno potente;
- tipologia di impianto Hi-Fi; in linea di massima, quelli integrati consumano meno poiché implementano tutte le funzionalità necessarie in un solo dispositivo;
- funzionalità accessorie, quali il collegamento al Wi-Fi o la connettività Bluetooth.
Come limitare l’impatto energetico.
Vediamo, infine, quali contromisure adottare per evitare che un impianto Hi-Fi o un Home Theatre risulti troppo dispendioso dal punto di vista energetico. A tal proposito, è consigliabile:
- non lasciare dispositivi e apparecchiature in stand-by durante i periodi di inutilizzo; l’assorbimento passivo, per quanto minimo, a lungo andare può assumere un ‘peso’ non trascurabile;
- scegliere le componenti degli impianti più adatti all’ambiente di installazione; ciò vale soprattutto per casse e proiettori, che non devono essere né troppo potenti né sottodimensionati rispetto allo spazio in cui vengono collocati. Per quanto riguarda i televisori, è bene optare per modelli di classe energetica alta, così da ottimizzare i consumi;
- scollegare gli impianti dal Wi-fi di casa o dalla periferica Bluetooth per evitare assorbimento ulteriore di energia.