Quanto consuma un’aspirapolvere.

L’aspirapolvere è uno degli elettrodomestici più utilizzati per la pulizia della casa; in commercio è disponibile un’ampia varietà di modelli, che si differenziano non solo per il prezzo ma anche per la tecnologia che li caratterizza. I più comuni sono quelli verticali, che possono essere a loro suddivisi tra quelli alimentati a cavo oppure a batteria; meno diffusi, invece, sono gli aspirapolvere cosiddetti “a traino” (o “a bidone”), ossia dotati di un grande vano contenitore collegato al tubo di aspirazione. Al pari di qualsiasi altro elettrodomestico, contribuiscono al consumo di energia elettrica del nucleo familiare, in misura variabile a seconda delle modalità e della frequenza di utilizzo. Ma quanto costa, in termini energetici ed economici, usare l’aspirapolvere? Vediamo nel nostro approfondimento tutto quello che c’è da sapere in merito.

Come funziona un aspirapolvere.

Il principio alla base del funzionamento di qualsiasi tipo di aspirapolvere è estremamente semplice: un motore elettrico, alimentato a batteria oppure tramite cavo collegato alla rete elettrica, aziona una ventola, facendola girare ad altissima velocità. Ciò crea una ‘depressione’, in grado di risucchiare l’aria attraverso un apposito tubo dotato, all’estremità, di una spazzola o di una testina specifica per la pulizia di diversi pavimenti e superfici. La polvere, lo sporco e qualsiasi altro residuo o particella solida catturati dall’aspirapolvere vengono convogliati in un sacchetto di carta rimovibile (come nelle tradizionali “scope elettriche”) oppure in un vano apribile (nel caso di aspirapolvere ‘ciclonici’ o verticali di nuova generazione). Una volta pieno, il sacchetto interno va estratto e smaltito mentre per i modelli che ne sono privi è sufficiente svuotare il vano raccoglitore, anche dopo un singolo utilizzo.

Quali sono i consumi di un aspirapolvere? Come calcolare il dispendio energetico.

Al netto dei fattori che, come vedremo meglio in seguito, possono incidere sul dispendio energetico effettivo, i consumi di un aspirapolvere possono essere stimati a partire da due semplici dati:

  • la potenza del motore;
  • il tempo medio di utilizzo (su base giornaliera o mensile).

 

Il motore di una ‘scopa elettrica’ utilizza una tensione tra i 230 V e i 240 V in corrente alternata ma la potenza effettiva si colloca in un range molto più ampio. In generale, gli aspirapolvere alimentati a filo sviluppano potenze maggiori, quasi sempre comprese tra i 400 W e i 600 W; di contro, quelli a batteria, vanno da un minimo di 80 W ad un massimo di 200 W. Come riporta il sito ufficiale della Commissione Europea, la potenza media aveva raggiunto i 1800 W nel 2010 ma è stata ridotta a non più di 700 W (dato relativo al 2020), in virtù delle nuove norme sulla progettazione sostenibile degli elettrodomestici, “senza influire sulle prestazioni di pulizia”.

Per quanto riguarda il tempo di utilizzo, si tratta di un parametro estremamente variabile che, a sua volta, risente dei fattori più disparati (abitudini personali, metratura della casa, etc.). Secondo un’indagine condotta nel 2013*, a livello globale, l’89% delle persone utilizza l’aspirapolvere per meno di un’ora mentre, in media, il 43% impiega l’elettrodomestico per meno di 30 minuti.

Quanto consuma un aspirapolvere con filo?

Per rispondere a questa domanda, prendiamo in considerazione un modello equipaggiato con un motore da 400 W e ipotizziamo un utilizzo medio di 50 ore l’anno (parametro medio assunto anche dalla Commissione Europea). Moltiplicando la potenza per il tempo di utilizzo, si ottiene un dato pari a 20.000 Wh (wattora) all’anno, che corrispondono a 20 kWh. A questo punto, possiamo determinare l’impatto economico, moltiplicando il dato ottenuto in precedenza con il prezzo applicato dal fornitore alla componente energia; se l’elettricità costa 0,30 euro/kWh, si ottiene un costo di 6,00 euro.

I consumi di un aspirapolvere senza filo.

Il meccanismo di calcolo è lo stesso applicato nell’esempio di cui sopra; ipotizziamo lo stesso utilizzo su base annua (50 ore complessive) ma prendendo in esame un aspirapolvere che ha un motore da 100 W. Per ottenere una stima di consumi e costi, basterà dividere per 4 i risultati ottenuti in precedenza; a fronte di un dispendio energetico pari a 5 kWh all’anno – fermo restando il prezzo dell’energia a 0,30 euro/kWh – il costo annuo ammonta a circa 1,50 euro.

Cosa influisce sui consumi? I fattori da considerare.

Come già accennato, i consumi ‘reali’ di un aspirapolvere possono risentire, in negativo, di svariati fattori. In particolare, tendono a incidere maggiormente:

  • la potenza del motore: a parità di tempo di impiego, un aspirapolvere dotato di un motore più potente consuma una quantità maggiore di energia;
  • il tempo di utilizzo effettivo; il consumo di energia elettrica aumenta se l’aspirapolvere viene impiegato con maggiore frequenza;
  • la metratura della casa; ambienti più ampi presentano superfici più estese da pulire. Di conseguenza, è probabile che il tempo medio di un singolo utilizzo sia maggiore rispetto a quello necessario per pulire una casa di metratura inferiore;
  • le abitudini di pulizia; non tutti fanno ricorso all’aspirapolvere con la stessa frequenza e spesso cambiano anche le modalità di utilizzo;
  • la manutenzione dell’elettrodomestico; la regolare pulizia di spazzole, filtri e altre componenti è fondamentale per preservare la funzionalità dell’elettrodomestico nonché l’efficienza energetica. Filtri ostruiti e spazzole sporche possono infatti inficiare le prestazioni dell’aspirapolvere.

Come risparmiare sui consumi dell’aspirapolvere.

Se è vero, da un lato, che i consumi dipendono dai vari aspetti che caratterizzano l’impiego dell’aspirapolvere, dall’altro esistono diversi modi per ottimizzarne le prestazioni e ridurre eventuali sprechi di energia:

  • utilizzare correttamente le testine e le spazzole; molti modelli di aspirapolvere hanno in dotazione svariati accessori, progettati appositamente per trattare pavimenti delicati (come il parquet) oppure i tessuti e la tappezzeria. È importante, quindi, seguire le istruzioni fornite dal produttore per adoperare correttamente l’elettrodomestico e le varie componenti;
  • svuotare regolarmente il sacchetto o il vano collettore; è bene evitare che si accumuli troppo sporco all’interno del sacco o del ‘contenitore’ interno all’aspirapolvere. Questo aspetto, infatti, può inficiare la capacità di aspirazione, determinando un consumo maggiore di energia;
  • cambiare o pulire regolarmente i filtri; l’accumulo di polvere, residui di sporco e altri corpuscoli, infatti, ostruisce il passaggio dell’aria e rende l’aspirazione meno efficace;
  • scegliere modelli non troppo potenti; un motore più ‘prestante’ non garantisce una maggiore pulizia. Pertanto, soprattutto per ambienti di piccole e medie dimensioni, è opportuno preferire un aspirapolvere a basso consumo;
  • pulire i pavimenti con la scopa prima di passare l’aspirapolvere; raccogliere la maggior parte dei residui di polvere e sporco manualmente consente di ridurre i tempi di utilizzo dell’aspirapolvere e di evitare un accumulo eccessivo di residui solidi nei filtri e nel canale di aspirazione.

 

*https://www.electroluxgroup.com/en/wp-content/uploads/sites/2/2013/10/Electrolux-Global-Vacuuming-Survey-2013-Did-you-know.pdf

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