Quanto consuma un computer portatile.

A partire dai primi anni Duemila, i PC portatili hanno conosciuto una crescente diffusione, affermandosi come la principale alternativa a quelli fissi non solo per motivi pratici. Come spiega il sito ufficiale della Commissione Europea, il consumo medio di energia di un portatile corrisponde a circa un terzo di quello di un computer fisso; naturalmente, il dispendio energetico effettivo dipende da svariati fattori che spaziano dalle specifiche tecniche del dispositivo alle modalità di utilizzo. Nel nostro approfondimento, vediamo quanto consuma un PC portatile e quali accorgimenti mettere in pratica per ottimizzarne le prestazioni.

Le caratteristiche di un laptop: quali sono.

I PC portatili vengono comunemente denominati “notebook” o “laptop”; entrambi i termini indicano un personal computer in grado di funzionare (anche) senza l’ausilio di una fonte di alimentazione esterna (in corrente alternata) le cui dimensioni consentono di trasportarlo agevolmente a mano. A livello commerciale, la dicitura “notebook” (letteralmente “quaderno” o “taccuino” in inglese) è più diffusa e fa riferimento alle dimensioni medie di un portatile; “laptop”, invece, rimanda alle modalità di utilizzo del dispositivo, che può essere appoggiato sulla parte alta (“top”) delle cosce (“lap”, in inglese) stando in posizione seduta.

Secondo il Regolamento Europeo relativo alla progettazione ecocompatibile dei computer, i notebook “sono dotati di schermo integrato, con una diagonale visibile dello schermo di almeno 22,86 cm (9 pollici), e sono in grado di funzionare mediante una batteria integrata o un’altra fonte di alimentazione portatile”. Rientrano in questa definizione, ai fini della normativa, anche i tablet (“un tipo di computer portatile collegato sia ad uno schermo tattile che a una tastiera fisica”) e gli ‘slate’ (“un tipo di computer portatile dotato di uno schermo tattile integrato, ma privo di una tastiera fisica permanente”). Non rientrano in tale definizione i portatili con schermi di dimensioni inferiori a 9’’ e un consumo in stato inattivo inferiore a 6W.

Quali sono i consumi di un PC portatile?

Come vedremo meglio in seguito, il consumo di energia elettrica prodotto da un computer portatile è il risultato di una serie di fattori tecnici e pratici. Al contempo, la normativa comunitaria (Regolamento UE n. 617/2013 del 26 giugno 2013) individua precisi limiti massimi di consumo, ovvero:

  • 27 kWh all’anno per i notebook di categoria A, ovvero quelli che non rientrano nelle definizioni di categoria B o C;
  • 36 kWh all’anno per i notebook di categoria B, ossia dotati di almeno una scheda grafica discreta;
  • 60,5 kWh all’anno per i notebook di categoria C. Sono inclusi in questa categoria i portatili con due o più delle seguenti caratteristiche: almeno due nuclei fisici nella CPU, almeno 2 GB di memoria di sistema e una scheda grafica discreta di classe G3 o superiore.

 

Per la prima scheda grafica, il Regolamento prevede un TEC (Total Energy Consumption) che va da un minimo di 7 kWh (per componenti di classe G1) ad un massimo di 61 kWh all’anno (per schede grafiche di classe G7). Inoltre, per ogni scheda aggiuntiva, il consumo è compreso tra 4 kWh e 36 kWh.

La normativa individua anche i seguenti limiti massimi di consumo ‘passivo’:

  • 3W in modalità sospensione;
  • 0,5 W in stato di consumo minimo;
  • 1 W in modalità “spento”.

 

Sebbene non preveda l’applicazione dell’etichetta di efficienza energetica, il Regolamento impone ai costruttori di indicare tra le specifiche tecniche:

  • il consumo totale di energia espresso in kWh all’anno;
  • il consumo in stato inattivo, in sospensione e in modo spento;
  • il numero minimo di cicli di ricarica che la batteria interna può sostenere.

Un esempio pratico di calcolo.

Prendiamo in considerazione un notebook di Categoria A, privo di scheda grafica discreta o aggiuntiva, con un consumo dichiarato pari a 25 kWh/anno. Applicando un costo unitario della componente energia pari a 0,30 euro/kWh, l’impatto economico equivale a 7,50 euro su base annuale. I modelli di categoria ‘C’, quelli più energivori ma anche altamente performanti, possono produrre un costo di poco superiore a 18 euro.

Quali fattori influenzano i consumi di un PC portatile.

Le specifiche tecniche e i riferimenti normativi consentono solo una stima di massima dei consumi energetici effettivi di un PC portatile. Ci sono, infatti, numerosi fattori che incidono sul dispendio di energia elettrica da parte del dispositivo; in particolare:

  • l’ampiezza dello schermo; un display più ampio assorbe una maggior quantità di energia;
  • il processore; i modelli più ‘prestanti’ sono, generalmente, anche quelli che consumano di più;
  • la scheda video; se integrata, non incide sui consumi. Di contro, la presenza di schede ‘discrete’ o aggiuntive grava sul dispendio energetico, che a sua volta varia a seconda della classe di appartenenza della singola componente;
  • il tempo di utilizzo; un impiego continuativo, su base quotidiana, determina un consumo di energia maggiore, anche perché impone di ricarica la batteria più spesso;
  • le modalità di utilizzo; notebook per uso professionali o in grado di supportare le funzionalità di gaming sono più ‘prestanti’ e, di riflesso, utilizzano più energia.

Suggerimenti utili per ridurre i consumi.

Sebbene i laptop di moderna generazione siano particolarmente efficienti dal punto di vista energetico, è comunque possibile ridurre i consumi (e i costi che ne derivano) mettendo in pratica pochi e semplici accorgimenti:

  • utilizzare la funzione “power management”; si tratta di meccanismi regolati da un apposito software di gestione energetica in grado di mantenere il laptop in una modalità operativa a basso consumo;
  • spegnere il laptop al termine di ogni utilizzo; come già sottolineato, anche se in stand-by o in modalità ‘dormiente’, il PC può consumare piccole quantità di energia che, su base annua, possono incidere in misura rilevante sui consumi complessivi;
  • non lasciare il computer in carica più del dovuto; a lungo andare, la batteria potrebbe deteriorarsi a causa dell’eccesso di ricarica. Di conseguenza sarà in grado di garantire una minore autonomia, rendendo necessarie ricariche più frequenti;
  • tenere ‘pulito’ il cloud, liberando spazio utile. Allo scopo, è necessario eliminare periodicamente file obsoleti o inutili, manualmente o tramite programmi specifici;
  • non modificare la luminosità dello schermo; di solito, le impostazioni di default sono le più efficienti in termini di risparmio energetico;
  • chiudere applicazioni e programmi inutilizzati e ottimizzare la navigazione online chiudendo le pagine di cui non si ha bisogno;
  • evitare il surriscaldamento; l’efficienza della batteria può essere influenzata anche dalle condizioni ambientali, in particolare la temperatura. Per questo, è opportuno utilizzare un supporto che agevoli la circolazione dell’aria e il raffreddamento della batteria.
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