Il ventilatore a soffitto è un elettrodomestico fisso, alimentato da corrente elettrica, la cui funzione è quella di rinfrescare l’ambiente facendo circolare l’aria presente al suo interno (tramite la cosiddetta “convezione forzata”). Rappresentano una versione meno comune rispetto a quelli a pavimento, più compatti e maneggevoli ma anche meno potenti; gli apparati fissi, infatti, sono in grado di generare un flusso d’aria maggiore; al contempo, possono produrre consumi di energia elettrica non trascurabili, la cui entità dipende da diversi fattori. Di seguito, vediamo come quantificare il dispendio energetico prodotto da un ventilatore a soffitto per uso domestico e il relativo impatto sui costi in bolletta.
Come funziona un ventilatore a soffitto?
Il funzionamento di base di questo elettrodomestico è estremamente semplice; al suo interno è presente un piccolo motore, collegato direttamente all’impianto elettrico domestico. Quando viene messo in funzione, solitamente a distanza tramite un telecomando, il motore aziona una ventola dotata di pale; il movimento rotatorio fa sì che l’aria presente all’interno della stanza si sposti verso il basso, contribuendo ad alleviare il disagio provocato dalle alte temperature e dall’afa. Nei modelli di più moderna generazione è integrata una fonte luminosa (quasi sempre una lampadina a LED); in aggiunta, consentono di regolare alcune funzionalità come la velocità di rotazione delle pale e i tempi di accensione e spegnimento.
Consumo ventilatore a soffitto: come calcolarlo.
I ventilatori, al pari di altri elettrodomestici con funzioni affini di raffrescamento degli ambienti, rientra tra quelli che devono rispettare i parametri di progettazione ecosostenibili ed essere contrassegnati dall’etichetta di efficienza energetica. Ciò consente di determinare agevolmente quanto consuma un ventilatore a soffitto; sull’etichetta, infatti, è riportato il consumo in kWh per 1000 ore di utilizzo. Tale parametro varia leggermente in relazione alla classe energetica dell’elettrodomestico; i modelli più efficienti consumano meno di 20 kWh/1000 h mentre quelli di classe inferiore, F o G, possono assorbire fino a 55 kWh per 1000 ore di utilizzo.
In altre parole, un ventilatore che consuma 25 kWh /1000 h, quando è acceso, assorbe 25 W in un’ora (25 Wh). Tenendo presente che 1 kW = 1000 W, dall’indicazione presente nell’etichetta energetica si può ricavare il consumo orario. Prendiamo come riferimento un valore medio (30 kWh/1000 h) per un ventilatore a soffitto di classe energetica medio-bassa (E-F); l’elettrodomestico assorbe 30 W per ogni ora che resta acceso. Questo dato, abbinato al tempo effettivo di utilizzo, consente di effettuare una stima dei consumi. Ipotizziamo due scenari:
- il ventilatore acceso tutto il giorno, dalle ore 10:00 alle ore 22:00; a fronte di un assorbimento di potenza pari 30 Wh, per 12 ore di funzionamento il consumo quotidiano equivale a 360 Wh;
- il ventilatore a soffitto viene attivato in media due ore al giorno per un mese; si ottiene così un tempo di utilizzo mensile pari a 60 ore, che corrisponde ad un consumo di energia pari a 1800 Wh al mese, ovvero 1,8 kWh.
Fatto ciò, possiamo calcolare i costi; ipotizziamo che il prezzo della componente energia (applicato dal proprio fornitore) corrisponda a 0,30 euro/kWh. Nel primo caso, il costo derivante da un utilizzo continuativo di 12 ore è di quasi 11 centesimi di euro; dal secondo, invece, si ricava un costo mensile di poco superiore a 0,50 euro.
Quali fattori influiscono sui consumi.
Diversi aspetti contribuiscono a determinare il consumo energetico effettivo di un ventilatore a soffitto di tipo domestico. In particolare, occorre tenere in considerazione:
- il tempo di utilizzo, su base quotidiana e mensile; più resta in funzione, più il motore elettrico del ventilatore ha bisogno di energia per funzionare, facendo così accrescere i consumi;
- la potenza del motore, dal quale dipende il consumo orario del ventilatore; modelli più potenti necessitano di una maggior quantità di energia mentre sono in funzione;
- la classe di efficienza energetica; i ventilatori di classe più alta sono più efficienti, in quanto impiegano meno energia per garantire le stesse prestazioni;
- la grandezza dell’ambiente in cui è installato; se la ‘portata’ è sottodimensionata rispetto alla volumetria della stanza, il ventilatore risulterà poco efficace e, di conseguenza, dovrà restare in funzione più a lungo per produrre effetti significativi;
- l’ampiezza delle pale; una maggiore ampiezza degli elementi rotanti garantisce un flusso d’aria maggiore e più uniforme. Ciò rende più efficace l’azione del ventilatore;
- la tecnologia del motore elettrico; quelli a corrente continua (DC) sono più efficienti rispetto a quelli a corrente alternata (AC);
- la velocità di rotazione delle pale; un ritmo elevato (in termini di giri per minuto) impone al motore elettrico di impiegare più energia, influenzando di conseguenza i consumi.
Come ridurre i consumi del ventilatore a soffitto per risparmiare.
Un utilizzo corretto permette di ottimizzare i consumi del ventilatore e ridurre al minimo i possibili sprechi di energia; allo scopo, ecco alcuni pratici accorgimenti da mettere in atto per usare in maniera efficiente il proprio ventilatore a soffitto:
- scegliere un modello ad elevata efficienza energetica; è opportuno fare riferimento alla classe indicata dall’etichetta energetica, optando per prodotti di classe medio alta;
- installare un ventilatore adatto alla grandezza dell’ambiente; un modello di dimensioni ridotte o con una portata d’aria insufficiente impiega molto più tempo per far circolare l’aria in maniera apprezzabile e, di conseguenza, consuma più energia;
- impostare gli orari di accensione e spegnimento con il timer; questa funzione consente di limitare il periodo di accensione del ventilatore ad un arco di tempo ben definito. In altre parole, l’elettrodomestico resta acceso solo quando è necessario;
- non lasciare il ventilatore acceso quando non si è in stanza; a differenza dei climatizzatori, i ventilatori a soffitto non agiscono sulla temperatura interna. Pertanto, è preferibile azionarlo solo quando si è presenti nell’ambiente in cui è installato;
- tenere chiuse tende, persiane e oscuranti per mitigare il riscaldamento degli ambienti; in tal modo, è possibile ridurre il tempo di utilizzo del ventilatore;
- tenere pulite le pale e la grate del ventilatore, sulle quali possono accumularsi polvere e sporco che, oltre ad inficiare la salubrità dell’aria, tendono a incidere sulla corretta funzionalità dell’apparato. Nei modelli in cui le pale sono incapsulate in un elemento protettivo esterno, la pulizia è particolarmente importante per evitare che lo sporco ostacoli il passaggio del flusso d’aria.