Quanto consuma la ricarica domestica di una bici elettrica.

Le biciclette elettriche (spesso indicate anche come e-bike) sono una variante delle tradizionali bici da passeggio o delle mountain bike sportive. La principale differenza è rappresentata dalla presenza di un motore elettrico centrale, alimentato da una piccola batteria interna, che serve ad implementare una funzionalità chiamata “pedalata assistita”. Il sistema di propulsione elettrico ha un’autonomia variabile, la cui durata effettiva dipende da svariati fattori; periodicamente, quindi, è necessario ricaricare la batteria che ne permette il funzionamento. Ciò può avere un impatto sui consumi e, di conseguenza, sui costi in bolletta. Vediamo, di seguito, quali fattori possono inficiare l’efficienza energetica di una e-bike e cosa fare per contenere le spese di ricarica.

Come funziona una bici elettrica?

Una e-bike è equipaggiata con un motore elettrico, solitamente da 250 W, alimentato da una batteria agli ioni di litio, posto solitamente in posizione centrale (fissato al telaio o integrato nella struttura) che funge da sistema di propulsione accessorio rispetto a quello a pedali. Come accennato, infatti, il motore non serve a spingere la bici ma soltanto a supportare la funzionalità di pedalata assistita. Quest’ultima può risultare particolarmente utile per affrontare percorsi in pendenza o per aumentare la velocità (non oltre il limite fissato per legge a 25 km/h). L’autonomia della batteria può variare, anche sensibilmente, da un modello all’altro; nella maggior parte dei casi, rientra in un range compreso mediamente tra i 65 km e i 120 km: come vedremo meglio più avanti, l’autonomia reale di una bici elettrica risente di svariati fattori.

Uno di questi è la frequenza di utilizzo del motore; il sistema di propulsione elettrica, infatti, non si attiva automaticamente né entra in funzione quando la bici è in movimento. Spetta al ciclista decidere se e quando avvalersi del motore elettrico per la pedalata assistita; in aggiunta, è solitamente possibile optare per diversi livelli di ‘assistenza’ che impiegano specifici livelli di energia per agevolare la pedalata.

Quando la batteria è scarica, è sufficiente collegarla ad un caricabatterie compatibile – generalmente occorre uno da 220 V a meno che il produttore non fornisca indicazioni specifiche a riguardo – come un qualsiasi altro elettrodomestico o dispositivo ricaricabile.

Quanto costa la ricarica di una bici elettrica: come calcolarlo.

Per determinare quanto costa ricaricare la batteria di una e-bike è sufficiente avere a disposizione due dati: la capacità della batteria in Wh e il costo applicato alla componente energia dal fornitore.

Per quanto riguarda il primo parametro, qualora non sia quantificato in Wh tra le specifiche tecniche fornite dal produttore si può ricavare moltiplicando tra loro la tensione nominale V (espressa in Volt) e la capacità in Ah (Ampere Ora). Pertanto, una batteria da 36 V e 10,2 Ah avrà 367,2 Wh di capacità. In media, questo valore si attesta tra i 300 Wh e i 700 Wh.

Ai fini del nostro esempio di calcolo, prendiamo come riferimento un valore medio pari a 500 W. Lo convertiamo in kW, ottenendo così un parametro di capacità pari a 0,5 kW (dato che 1000 W = 1 kW). Ipotizziamo che il costo dell’energia elettrica utilizzata per la ricarica corrisponda a 0,30 euro/kWh e moltiplichiamo tale cifra per 0,5 kW. Il risultato è 0,15 euro per una ricarica completa.

A partire da questo dato si possono stimare anche i costi su base mensile moltiplicando la cifra ottenuta dal calcolo precedente per il numero di ricariche effettuate in media ogni mese.

Cosa influisce sul consumo della batteria di una e-bike.

Ci sono diversi fattori che possono determinare un più rapido consumo della carica della batteria di una bici elettrica; in particolare, vanno tenuti in considerazione:

  • il peso del telaio, che solitamente oscilla tra i 25 kg e i 35 kg. Una bici più pesante consuma più energia (a parità di condizioni di utilizzo) e riduce più rapidamente l’autonomia garantita dalla batteria;
  • le condizioni climatiche di utilizzo; il livello di carica della batteria risente soprattutto della temperatura ambientale: se è troppo alta, o troppo bassa, può incidere negativamente sulla capacità complessiva e sull’efficienza in fase di erogazione dell’energia;
  • il peso dell’utente; le bici elettriche hanno una portata massima generalmente compresa tra 120 kg e 150 kg. Naturalmente, un maggior peso dell’utente fa sì che la bici abbia bisogno di più energia per avanzare e, di conseguenza, la pedalata assistita assorbe una quota maggiore della capacità della batteria;
  • il dislivello del percorso; quando utilizzata su strade in pendenza, la pedalata assistita della bicicletta elettrica consuma maggior energia, in quanto il sistema di propulsione deve lavorare di più per contrastare la resistenza prodotta dal dislivello.

Come contenere i costi di ricarica: consigli per risparmiare.

Ottimizzare i costi energetici di una bici elettrica è piuttosto semplice; ecco alcuni consigli utili che consentono di ottimizzare il dispendio di energia e i costi di ricarica della batteria. Ecco cosa fare:

  • scegliere una bici leggera e adatta al proprio peso; in particolare, è bene controllare il peso del telaio che la capacità massima della bici sia in grado di tollerare il proprio peso così da garantire condizioni ottimali di utilizzo;
  • limitare l’impiego della pedalata assistita; le e-bike dispongono di una modalità ‘Eco’ che non prevede l’intervento del motorino elettrico a supporto della propulsione meccanica. La pedalata assistita andrebbe utilizzata solo in caso di effettiva necessità e, preferibilmente, non al livello più elevato di assistenza, ovvero quello che assorbe la quantità maggiore di carica della batteria;
  • utilizzare correttamente la bici; le e-bike sono principalmente monoposto, ossia concepite per trasportare un solo utilizzatore. Pertanto, a meno che non si tratti di un modello con conformazione da tandem, devono essere utilizzate da una sola persona, sia per motivi di sicurezza sia per non superare la portata massima sovraccaricando eccessivamente il mezzo;
  • scegliere percorsi efficienti dal punto di vista del dispendio energetico, ossia caratterizzati principalmente da tratti pianeggianti o da pendenze dolci, che non richiedano necessariamente l’attivazione della pedalata assistita;
  • non trascurare la manutenzione, in particolare quella relativa agli pneumatici; in caso di utilizzo intensivo e frequente, l’usura del battistrada e la perdita di pressione può incidere negativamente sui consumi;
  • effettuare la ricarica con un caricabatteria compatibile e ad alta efficienza, per limitare il tempo necessario per ripristinare il livello di carica e le dispersioni di energia.
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