Quanto consuma la ricarica domestica di un monopattino elettrico.

Sempre più diffusi nelle aree urbane, specie quelle contraddistinte da un intenso traffico veicolare, i monopattini elettrici rappresentano ormai una delle principali alternative ‘green’ per la mobilità privata. Molti modelli di nuova generazione sono piuttosto leggeri e presentano un telaio pieghevole che ne agevola il trasporto. In generale, differiscono dai monopattini tradizionali per la presenza di un piccolo motore elettrico e di alcuni sistemi che garantiscono sicurezza e comfort (freni e sospensioni). L’apparato di propulsione è alimentato da una batteria, che garantisce una buona autonomia ma, al contempo, deve essere ricaricata periodicamente. Poiché le operazioni di ricarica possono essere effettuate avvalendosi anche dell’impianto domestico (è sufficiente un caricabatterie compatibile), il monopattino elettrico può contribuire all’ammontare complessivo dei consumi energetici e, di conseguenza, avere un impatto sui costi in bolletta. Nel nostro approfondimento, vediamo come stimare il dispendio di energia e le relative spese di ricarica.

Come funziona un monopattino elettrico.

Così come le e-bike, anche i monopattini elettrici sono equipaggiati con un motore – di dimensioni contenute – integrato nel telaio, la cui potenza massima non può superare i 500 W, secondo quanto stabilito dalle norme vigenti. Il sistema di propulsione elettrica è alimentato da una batteria, la cui capacità si colloca mediamente in un range che va da 200 a 600 Wh (i modelli per bambini montano batterie di capacità inferiore). La funzione del motorino ausiliario è quella di assistere l’utilizzatore durante la marcia, rendendo più efficace la falcata. La velocità massima può essere solitamente impostata su più livelli differenti ma non può superare i 25 km/h; l’autonomia della batteria, che come vedremo in seguito risente di svariati fattori, oscilla in media tra i 20 km e i 40 km. I tempi di ricarica, infine, non superano mai le 7-8 ore. Per mettere in funzione il motorino elettrico del monopattino è sufficiente azionare il comando di accensione presente sul display e selezionare la velocità massima desiderata, qualora tale opzione sia disponibile. Questa, e altre funzionalità, sono gestite da una centralina che consente, in particolare, di trasformare la corrente continua in uscita dalla batteria in corrente alternata per l’alimentazione del motore.

Quanto costa ricaricare un monopattino elettrico? Ecco come calcolarlo.

La ricarica della batteria di un monopattino elettrico è un po’ l’equivalente di un rifornimento di carburante per un’auto con motore a combustione interna. Per calcolare quanto costa un pieno, basta moltiplicare la capacità massima del serbatoio per il prezzo al litro del carburante. Lo stesso principio si può applicare anche al monopattino elettrico; per stimare i costi di una ricarica completa della batteria, è sufficiente avere a disposizione due dati:

  • la capacità della batteria espressa in Wh (wattora);
  • il costo unitario della componente energia (in euro/kWh).

 

La capacità della batteria è inclusa nelle specifiche tecniche del prodotto e viene solitamente indicata in Volt (V) e Ampere Ora (AH); per ottenere il valore corrispondente in Wh, è sufficiente moltiplicare fra loro i due dati. Esempio: una batteria da 36 V e 7,8 AH avrà una capacità pari a 380 Wh circa. Il costo della componente energia, invece, dipende dalla tariffa applicata dal proprio fornitore.

Supponiamo quindi di voler calcolare il costo di ricarica di una batteria da 500 Wh, ossia 0,5 kW (1 kW = 1000 W) utilizzando la rete domestica e ipotizzando che l’energia elettrica abbia un prezzo di 0,30 euro/kWh. Il prodotto che si ottiene è 0,15 euro/kWh, ovvero quanto costa all’incirca una singola ricarica. Per stabilire quanto consuma ricaricare un monopattino elettrico su base mensile, è sufficiente moltiplicare la capacità della batteria per il numero di ricariche mediamente effettuate nell’arco di trenta giorni; due ricariche per un sistema da 500 Wh determinano un consumo di 1 kW al mese. Se, invece, la batteria ha una capacità di 350 Wh, con lo stesso numero di ricariche si ha un consumo di 0,7 kW. Moltiplicando il valore così ottenuto per il prezzo dell’energia, si ricava anche la spesa mensile.

Quali fattori che incidono sui consumi?

Il consumo della batteria di un monopattino elettrico può variare in base a diversi fattori di vario tipo; in particolare, tendono a incidere maggiormente:

  • il peso dell’utilizzatore; la portata massima di un monopattino per adulti si aggira generalmente sui 120 kg. Il consiglio è di non superare tale soglia, anzitutto per motivi di sicurezza. Più in generale, è facile intuire come maggiore è il peso dell’utilizzatore, più il motore elettrico dovrà consumare energia per agevolare la falcata;
  • i km percorsi; il tragitto percorso con il supporto del motorino elettrico riduce l’autonomia della batteria del monopattino. Pertanto, un utilizzo prolungato e continuativo ne accelera il consumo rendendo necessarie ricariche più frequenti;
  • le condizioni climatico ambientali; la batteria del motorino del monopattino risente soprattutto della temperatura ambientale. Se questa è molto alta, o molto bassa, inficia le proprietà della batteria, accentuandone il deterioramente e allungando i tempi di ricarica;
  • la capacità della batteria; ricaricare una batteria di capacità elevata richiede più energia e può determinare maggiori consumi.

Come ridurre consumi e costi? Alcuni consigli pratici.

Ci sono diverse tecniche e strategie che possono essere messe in pratica per contenere i consumi di un monopattino elettrico e, di riflesso, tenere sotto controllo i costi di ricarica. Nello specifico, è consigliabile:

  • scegliere un monopattino di portata adeguata rispetto al proprio peso, così che il sistema di propulsione elettrica possa lavorare in condizioni ottimali senza sovraccarichi;
  • preferire modelli dal telaio leggero; il peso di un monopattino elettrico va, in genere, da un minimo di poco superiore a 20 kg a un massimo che sfiora i 40 kg. A parità di utilizzo, 15-20 kg in più determinano un maggior dispendio di energia;
  • limitare l’utilizzo della propulsione elettrica, attivandola solo quando è indispensabile. In tal modo si ottimizzano le prestazioni energetiche del mezzo e l’autonomia della batteria;
  • non percorrere lunghi tratti con il motore elettrico attivo; i monopattini sono generalmente adatti a coprire percorrenze brevi. Abusare della propulsione elettrica per lunghi tragitti fa sì che l’autonomia della batteria si riduca più rapidamente, contribuendo così ad aumentare la frequenza delle ricariche.
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